Film di apertura della 75esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, First Man segna il ritorno di Damien Chazelle con un’opera sorprendentemente classica ed intima. Al cinema dal 31 ottobre con Universal Pictures
Film di apertura della 75esima Mostra del Cinema di Venezia, First Man – Il Primo Uomo segna il ritorno del Premio Oscar Damien Chazelle, dopo gli entusiasmi di pubblico e critica per il precedente La La Land.
Stavolta, però, il regista statunitense realizza un’opera molto diversa, quasi l’opposto del film del 2016: un viaggio fisico e mentale verso il superamento dei limiti umani, che da una parte si affida a uno stile classico e lineare, dall’altra ricorda il cinema intimo e introspettivo di Terrence Malick.
La storia del primo uomo sulla luna è, infatti, l’occasione per fornire il ritratto di un uomo inquieto, in bilico fra slanci eroici e squilibri sentimentali, che prima ancora che la missione dell’Apollo 11 deve affrontare le ferite della vita che faticano a rimarginarsi.
Lontano dagli impulsi vitali e passionali a cui ci aveva abituato Chazelle, First Man è un film cupo e malinconico, che mette in scena le debolezze e le fragilità di un protagonista segnato dal destino e in cerca, inconsciamente, di riscatto.
La corsa allo spazio, una delle imprese più importanti e celebri del ‘900, non è affatto vista con entusiasmo (osteggiata dall’opinione pubblica e senza una reale utilità per l’umanità), ma come un dovere esiziale, al quale i protagonisti devono sacrificarsi.
In First Man non manca il dettagliato resoconto delle fasi salienti della carriera di Neil Armstrong (una delle sequenze più belle è proprio lo sbarco sulla luna), ma si punta maggiormente sul suo tortuoso cammino umano: Ryan Gosling è bravissimo nel conferire al protagonista il dolore taciuto, l’anaffettività difensiva, il rancore soffocato e le sporadiche esplosioni emozionali.
Ancora più convincente, però, appare l’ex regina di The Crown Claire Foy, nel ruolo della moglie di Armstrong, che sostiene intere sequenze con l’espressività del suo volto, confermandosi una delle attrici più versatili e talentuose in circolazione.
First Man si rivela un film di pregiata fattura, girato col consueto talento e musicato splendidamente da Justin Hurwitz, ma allo stesso tempo è forse il lavoro meno folgorante e memorabile di Chazelle. Nelle sale italiane dal 31 ottobre distribuito da Universal Pictures.
Alberto Leali