La giuria presieduta da Alejandro González Iñárritu ha annunciato i verdetti della 72esima edizione del Festival di Cannes. Ecco tutti i vincitori
Si conclude anche la 72esima edizione del Festival di Cannes, che vede assegnare la Palma d’Oro al corrosivo e apprezzatissimo “Parasite” del regista sudcoreano Bong Joon-ho. Il film racconta di un complotto di famiglia ordito dai parenti più poveri a danno dei più ricchi: secondo alcuni, un curioso incontro tra Loach e Tarantino.
Il prestigioso Grand Prix Speciale della Giuria, il più importante riconoscimento dopo la Palma d’Oro, va invece ad “Atlantique” della regista di origini senegalesi Mati Diop: originalissimo film sul dramma di chi si imbarca per cercare un futuro migliore in Europa.
Il film francese “Les Misérables” di Ladj Ly e il brasiliano “Bacurau” di Kleber Mendonca Filho e Juliano Dornelles, entrambi molto apprezzati dalla critica, hanno vinto ex aequo il Premio della giuria.
Un anno decisamente fortunato per il Brasile visto che anche “La vita invisibile di Euridice Gusmao” di Karim Aïnouz ha vinto il concorso di Un Certain Regard.
“Il giovane Ahmed” dei Fratelli Dardenne, che racconta il percorso di radicalizzazione di un tredicenne islamico, permette invece al veterano duo di tornare a casa anche stavolta con un premio, quello per la miglior regia.
La migliore sceneggiatura premiata è invece quella di un altro film che ha infiammato il Festival, la bellissima storia di amore saffico tra un’artista e la sua modella nella Francia del ‘700 di “Portrait de la jeune fille en feu” di Céline Sciamma.
Il premio per la miglior attrice va a Emily Beecham, per il distopico “Little Joe” di Jessica Hausner, già nota per il caustico Lourdes, mentre Antonio Banderas, splendido protagonista di “Dolor y gloria” di Pedro Almodóvar, vince per la migliore interpretazione maschile.
Un vero peccato per il maestro spagnolo, che nemmeno stavolta riesce a tornare a casa con la Palma d’Oro, nonostante il suo film sia stato fra i più lodati del Festival di Cannes e da molti dato per vincitore.
Dispiacere anche per Marco Bellocchio e il suo Il traditore, che nonostante i 13 minuti di applauso, non porta a casa nessun premio. L’Italia dovrà accontentarsi del Premio ottenuto da Chiara Mastroianni come migliore interprete per “Camera 211” di Christophe Honorè nella sezione Un certain regard.
CONCORSO
Palme d’Or (miglior film)
Parasite (Gisaengchung) di Bong Joon-Ho
Grand Prix du Jury (Gran Premio della Giuria)
Atlantique di Mati Diop
Prix d’interprétation masculine (miglior attore)
Antonio Banderas per Dolor Y Gloria di Pedro Almodóvar
Prix du Jury (Premio della giuria)
Les Misérables di Ladj Ly ex-æquo con
Bacurau di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles
Prix de la mise en scène (miglior regia)
Jean-Pierre e Luc Dardenne per Le Jeune Ahmed
Prix d’interprétation féminine (miglior attrice)
Emily Beecham per Little Joe di Jessica Hausner
Prix du scénario (miglior sceneggiatura)
Portrait of a Lady on Fire di Céline Sciamma
Mention spéciale
It Must Be Heaven di Elia Suleiman
Caméra d’or (miglior opera prima)
Nuestras madres di Cesare Diaz (dalla Semaine de la Critique, che ha visto vincere I Lost My Body di Jérémy Clapin)
UN CERTAIN REGARD
Premio Un Certain Regard
La vita invisibile di Euridice Gusmão di Karim Ainouz
Premio della Giuria
O que arde (Fire will come) di Oliver Laxe
Miglior Regia
Kantemir Balagov per Beanpole
Miglior Interpretazione
Chiara Mastroianni per Chambre 212
Premio Speciale della Giuria
Liberté di Albert Serra
Coups de Coeur
La femme de mon frère di Monia Chokri ex-aequo The Climb di Micheal Angelo Covino
Menzione Speciale della Giuria
Jeanne di Bruno Dumont
Alberto Leali