In dialogo con Concita De Gregorio lunedì 3 febbraio ore 18.30 al Caffè delle Esposizioni, ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Il 3 febbraio alle 18.30 i registi Fabio e Damiano D’Innocenzo, autori del film La terra dell’abbastanza, Nastro D’argento 2018, presentano in anteprima il loro primo libro fotografico Farmacia Notturna pubblicato da Contrasto (in libreria dal 6 febbraio) in dialogo con Concita De Gregorio.
L’appuntamento è a Roma, presso il Caffè delle Esposizioni (Palaexpo). Nel corso dell’evento verrà proposta la conversazione intorno alla fotografia fatta di immagini e parole condivise fra i due autori, che è il fulcro della pubblicazione, un libro che soddisfa la fame di vedere, il bisogno di esprimersi con diversi linguaggi.
Farmacia notturna ripercorre, come se si leggessero appunti scritti in precedenza, episodi d’infanzia condivisa o esperienze lontane nel tempo e nello spazio, in un continuo dialogo estremamente spontaneo e ironico fra i due giovani gemelli, che attraverso le pagine, svelano il loro concetto di fotografia, raccontandosi l’un l’altro e sottolineando tutte le loro differenze: «Io vorrei raccontare con queste foto qualcosa di misterioso… e di mio, qualcosa che può diventare anche tuo, ma ti deve andare di conoscermi…».
Le istantanee a colori che accompagnano la loro conversazione assumono diverse sfumature in base all’occhio di chi scatta, e sono pronte a cambiare significato in base alla sensibilità, allo stato d’animo di chi osserva. La fotografia, per i visionari fratelli D’Innocenzo, non è semplicemente il racconto di ciò che è accaduto, ma l’avvenimento stesso, che prende forma nel momento in cui si scatta: «Quando fotografi non rifai il mondo, lo fai accadere lì, unicamente, sta lì, il mondo è la foto, non il contrario, voglio dire…».
Farmacia Notturna è una testimonianza istintiva contro la dittatura su cosa sia meritevole di essere immortalato nel tempo. Fotografie intercettate, adottate istintivamente, sgonfiate di ogni enfasi, accettate come si accetta il proprio ruolo, ordinario e straordinario, nel mondo. Così i dettagli più marginali, corrosi dall’abitudine, vengono ridefiniti, scorporati e compressi: diventano improvvisamente un misterioso punto di partenza per rimettere in discussione il modo di guardare e la libertà di essere altrove senza spiegazioni.
Sfogliando le pagine del libro vediamo i volti degli amici e delle ragazze, ma anche dei passanti oppure i paesaggi visti nel corso di viaggi, ma anche gli scorci di una tenera quotidianità familiare rievocata attraverso i ricordi. Tuttavia non si tratta di un racconto di ciò che è passato, o non soltanto: Fabio e Damiano D’Innocenzo guardano quello che succede attorno a loro, prendendo spunto da semplici dettagli per produrre altre immagini con quella stessa voracità famelica, giovane e spontanea. Ed è un dettaglio, una ragione sentimentale, a fornire così lo spunto per il titolo del libro: la luce verde della farmacia notturna, che racchiude affetto, apprensione e intimità, e la necessità di fotografare per raccontare e conoscere se stessi.