La 37esima edizione del Fantafestival prosegue dal 3 al 7 Febbraio al Cinema Trevi di Roma, in collaborazione con la Cineteca Nazionale, con una programmazione dedicata ai maestri del fantastico televisivo italiano. Le prime due giornate saranno dedicate a Daniele D’Anza, con due tra i suoi sceneggiati più importanti
PROGRAMMA
Sabato 3 Febbraio – Ore 17:00
HO INCONTRATO UN’OMBRA (Daniele D’Anza, 1974, 4 episodi)
«Dussart, interpretato da Giancarlo Zanetti, è un creativo di successo, impegnato nell’ideazione di una campagna per una società immobiliare. Non gli manca niente: ha un’ottima posizione, una bella casa molto moderna, piena di oggetti di design, e ha successo con le donne. Lo sceneggiato prende le mosse proprio da qui, dalla storia d’amore che sboccia tra lui e Catherine Jobert, una collega fotografa che ha il volto di Laura Belli. Entrambi, almeno inizialmente, hanno in comune un carattere molto preciso, rigoroso, tantoché lui è soprannominato dai colleghi “il cronometro Dussart”: esce sempre alla stessa ora, rispetta sempre le scadenze, non cambia mai abitudini. Poi, però, il caso gli gioca un brutto tiro: Dussart nota da precisi indizi, quali un mozzicone nel portacenere, un bicchiere di whisky mezzo vuoto, un disco fuori posto […] che qualcuno frequenta la sua casa mentre lui è in ufficio» (Gerosa).
Ore 17:00 Ho incontrato un’ombra (1974, prima parte, 60 min.)
Ore 18:00 Ho incontrato un’ombra (1974, seconda parte, 60 min.)
Ore 19:00 Ho incontrato un’ombra (1974, terza parte, 60 min.)
Ore 20:00 Ho incontrato un’ombra (1974, quarta parte, 60 min.)
A seguire: Ore 21:00
Presentazione del libro: Fantasceneggiati – Sci-fi e giallo magico nelle produzioni RAI (1954-1987)
Elara – 230 pagine
Alla presenza degli autori Leopoldo Santovincenzo, Carlo Modesti Pauer e Marcello Rossi
Il fantastico ha accompagnato per tre decenni la storia del servizio pubblico televisivo nazionale attingendo alla cronaca e alla letteratura, inventando e adattando, celebrando e demistificando. Erano gli anni della corsa allo spazio, delle ricerche sulla genetica, dei primi calcolatori: la fantascienza era il terreno ideale per la rappresentazione del desiderio e del conflitto. Contemporaneamente i grandi sceneggiati “magici” si addentravano nel “lato oscuro” mettendo in scena le nebbie del passato, le sabbie mobili dell’inconscio, le paure profonde del quotidiano attraverso storie di fantasmi, reincarnazione, esoterismo.
Da A come Andromeda a Il segno del comando, un volume che per la prima volta racconta in modo organico e con dovizia di informazioni la stagione delle produzioni Rai dedicate alla fantascienza e al giallo magico dalle origini agli anni Ottanta. Un periodo leggendario della storia della televisione italiana accuratamente spiegato e ricostruito con il supporto di dettagliate schede analitiche delle singole serie episodio per episodio.
Domenica 4 Febbraio – Ore 17:00
IL SEGNO DEL COMANDO (Daniele D’Anza, 1971, 5 episodi)
«L’idea di partenza de Il segno di comando è geniale: Lancelot Edward Forster, uno studioso inglese di Byron è chiamato a Roma dalla lettera di un pittore, Marco Tagliaferri, accompagnata dalla fotografia di una sconosciuta piazza di Roma, forse la stessa citata dal poeta in alcuni suoi famosi versi. Forster, appena arrivato, si reca in via Margutta nella casa di Tagliaferri, e trova non lui ma una ragazza bellissima e vestita in modo strano, capelli rossi e occhi verdi, che lo attrae immediatamente. […]. D’Anza è bravissimo nel descrivere una città sospesa fra la sua bellezza reale e la sua magia, piena di misteri e di inquietudini. L’ambiente della Taverna dell’Angelo è sintomatica di questa oscillazione o alchimia fra fantastico e concreto; alzi la mano chi non si è innamorato di Carla Gravina, avvolta dalla musica calda di una delle migliori canzoni scritte appositamente dal maestro Romolo Grano, come sigla e leitmotiv, di tutti gli sceneggiati di quei favolosi anni, come un blogger ha definito gli anni degli sceneggiati miei o dei miei colleghi» (Proietti).
Ore 17:00 Il segno del comando (1971, prima parte, 60 min.)
Ore 18:00 Il segno del comando (1971, seconda puntata, 60 min.)
Ore 19:00 Il segno del comando (1971, terza parte, 60 min.)
Ore 20:00 Il segno del comando (1971, quarta parte, 60 min.)
Ore 21:00 Il segno del comando (1971, quinta parte, 60 min.)
Le ultime due giornate invece saranno dedicate al maestro Ugo Gregoretti, che incontrerà anche il pubblico.
Martedì 6 Febbraio – Ore 17:00
OMICRON di Ugo Gregoretti, con Renato Salvatori (Italia, 1963, 102 min.)
Un alieno del pianeta Ultra prende in prestito il corpo di Trabucco, un operaio della FIAT. La missione di Omicron è di studiare il comportamento degli umani per poi preparare l’invasione del pianeta Terra. Trabucco/Omicron sono insieme uomo e macchina e, come un prodotto della società industriale, sono una creatura alienata in perenne conflitto identitario. Fantascienza come satira della società dei consumi e dei conflitti di classe.
Ore 18:45
OMICRON ALLA SGURGOLA di Ugo Gregoretti, con Renato Salvatori (Italia, 1963, 20 min.)
Dopo la presentazione del film Omicron al Festival Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 1963, Ugo Gregoretti e Renato Salvatori organizzano l’anteprima mondiale del film a Sgurgola alla presenza delle autorità e dei paesani dell’intera provincia di Frosinone. Dal programma televisivo TV7 della RAI.
Ore 19:10
Incontro con Ugo Gregoretti, modera di Tino Franco
Ore 20:15
MAGGIO MUSICALE di Ugo Gregoretti, con Malcom Mc Dowell (Italia, 1990, 100 min.)
Il regista teatrale, Pier Francesco Ferraioli, sta allestendo una Bohème per il Maggio Musicale Fiorentino, ma i suoi cantanti gli danno filo da torcere. La messa in scena diventa una continua occasione per incidenti e scontri con le forti personalità dei cantanti d’opera. A salvarlo interviene l’incontro con un ragazzo che scopriremo essere lui stesso trenta anni più giovane.
Mercoledì 7 febbraio – Ore 17:00
LE UOVA FATALI di Ugo Gregoretti, con Gastone Moschin e Alessandro Haber (Italia, 1977, 2 episodi)
Lo zoologo Persikov conduce esperimenti sugli animali; li espone all’azione di un raggio rosso capace di provocare la proliferazione ed ingigantire ad una velocità fulminea dei girini, creando rane fortissime: la notizia si diffonde come la scoperta del “raggio della vita”. La contemporanea morte in tutta la Russia di galline malate lo spinge a tentare di replicare lo stesso trattamento anche su questi animali, ma qualcosa va per il verso storto ed al loro posto compare un enorme rettile che sbrana tutti coloro che lo attaccano. Viene dichiarato lo stato di guerra, l’esercito affronta con il gas i mostri giganti che però continuano a riprodursi velocemente. Solo un’ondata di gelo inaudito riesce a fermare i rettili schifosi che stanno circondando Mosca. Tratto da una favola fantascientifica di Mikhail A. Bulgakov,
Ore 17:00 Le uova fatali (1977, prima parte, 50 min.)
Ore 18:00 Le uova fatali (1977, seconda parte, 50 min.)
Ore 19:30
I SEGRETI DELLE «UOVA FATALI» di Ugo Gregoretti (Italia, 1977, 60 min.)
Ugo Gregoretti ci introduce alla magia degli effetti speciali utilizzati per la realizzazione de Le uova fatali presso il Centro di Produzione RAI di Torino. Spiega con dovizia di particolari i vari trucchi di scena: l’uso del “chroma key”, della scenografia di Eugenio Guglielminetti con le miniature che incorniciano l’azione degli attori e l’uso innovativo dei “puppet” animati con particolare attenzione ai rettili antropofagi di Giorgio Ferrari.
Zerkalo Spettacolo