Nella sezione Panorama Italia di Alice nella Città, il docu-film del fotografo Fabio Lovino dedicato al cantautore e produttore romano Riccardo Sinigallia: Backliner è un grande atto d’amore alla sua musica e alla sua poesia
Un viaggio nella musica e nella poesia di Riccardo Sinigallia, è quello che mette in scena il fotografo Fabio Lovino in Backliner, docu-film presentato nella sezione Alice nella città nell’ambito della Festa del Cinema di Roma 2018.
Certamente una delle figure di spicco della scena musicale italiana, Sinigallia ha scritto alcune delle canzoni più belle degli ultimi vent’anni, ma lo ha fatto restando sempre alcuni passo indietro, senza mai vestire i panni del protagonista.
Numerose le testimonianze degli amici artisti e discografici (a cominciare da Valerio Mastandrea, per poi proseguire con Caterina Caselli, Frankie Hi-nrg, Franchino Zampaglione, Filippo Gatti, Francesco Motta, Carlo Martelli, Piergiorgio Bellocchio, Renato De Maria, Marina Rei, ecc), che celebrano in Backliner il cantautore e produttore romano, raccontandone il percorso artistico dagli anni ’90 fino ad oggi.
Lovino alterna scene girate in studio di incisione durante la lavorazione dell’album “Ciao cuore” a interessante materiale d’archivio, comprendente vecchi video, clip di concerti e registrazioni in studio o dal vivo. Backliner sarà trasmesso prossimamente in esclusiva Tv su Sky Arte (canale 120 e 400).
Fabio, cosa ti ha spinto a raccontare Riccardo Sinigallia?
Volevo fare questo film da tanto tempo e in più ho trovato tanti amici che hanno accettato con gioia di dire la loro su Riccardo. E’ un mio grande amico, una persona con cui condivido pensieri, modi di fare e punti di vista. Entrambi inoltre, come diceva Gaber, cerchiamo di restare liberi e non facciamo mai le scelte più semplici. E poi amo il legame tra musica e poesia: in questo, Riccardo è l’espressione massima nel panorama italiano.
Come si appassiona un fotografo alla regia?
Non sono stato invadente, la chimica era evidente e sapevo bene cosa volevo raccontare. Sono un fotografo e pertanto non scrivo, ma avevo una precisa idea nella mente: realizzare un viaggio nella musica che fosse a suo modo unico.
Quando ti sei innamorato della musica di Riccardo?
Mi sono innamorato del modo con cui lui fa musica: non commerciale e proficuo, ma ricercato e poetico. Le sue canzoni sono infatti splendide poesie che mi toccano l’animo e in cui mi ritrovo pienamente. Dei suoi brani, ad esempio, quello che amo di più è “Amici nel tempo”, ma ce ne sono anche molte altre a cui mi sento legato.
Come definiresti la sua musica?
Amo la sua musica perché è notturna. Infatti accompagna sempre le mie notti, perché in quei momenti la melodia è più tangibile, più sensoriale. E’ un po’ come sentire i Pink Floyd o i Depeche Mode. La sua musica è profondamente diversa da quella più diffusa nel momento storico e culturale che stiamo vivendo. E’ per questo che va protetta.
Roberto Puntato