Nella prossima stagione Rai un nuovo omaggio al grande maestro del cinema per festeggiare il Centenario della sua nascita
Eugenio Cappuccio (Uno su Due, Se sei così ti dico sì) è stato per breve tempo l’aiuto regista di uno dei più grandi maestri del cinema, Federico Fellini.
Il documentario Fellini fine mai, presentato a Venezia 76 e prodotto da Rai Cinema insieme con Rai Teche, andrà in onda nella prossima stagione Rai per festeggiare i cento anni dalla nascita del regista romagnolo.
Un viaggio che ripercorre le tappe più significative della vita e della carriera del maestro grazie ai preziosi materiali d’archivio delle Teche Rai, alle interviste di chi ha collaborato con lui, ai frammenti di cinegiornali che in questi giorni stanno aprendo le proiezioni festivaliere e ad immagini inedite e non.
Eugenio, visto che lo hai conosciuto da vicino, è stato difficile per te omaggiare Fellini?
E’ stato difficile perché purtroppo oggi molti ragazzi non sanno chi è. In maniera forse un po’ ambiziosa, ho pensato che fosse necessario raccontare ancora una volta l’excursus personale ed artistico di Fellini, sperando di rinverdire il ricordo della sua grandezza. Ecco perché ho deciso di chiamare il film “Fellini fine mai”, proprio per non perdere la memoria!
Per farlo ti sei attenuto a regole ben precise?
Ti dico la verità, parlare di Fellini mi terrorizzava, nonostante avessi a disposizione il vastissimo materiale delle Teche Rai. Ho cercato di seguire gli insegnamenti appresi durante il breve periodo in cui ho lavorato con lui. Fellini è una supernova, se ne parli troppo evapori: ciò mi ha aiutato a trovare il tono e la misura giusti per il mio omaggio.
Nonostante il vasto materiale a disposizione, cosa avresti voluto ancora aggiungere?
C’è un episodio che adoro ma che nel film non ho inserito: un duetto tra Tonino Guerra e Federico Fellini intervistati da un’avvenente giornalista tedesca. Un pezzo tra i più comici visti nella mia vita. Guerra che gigioneggia con la tedesca giocando con i doppi sensi e Fellini che li guarda con occhio critico: due amici che si stanno divertendo facendo arte in un momento di vita.
Fellini ha mai pensato che potesse esistere un suo successore?
Il suo cinema era il suo ego e lui non amava la parola fine. Non ci sarà mai un nuovo Fellini e penso che lui non abbia mai pensato ad un successore.
Roberto Puntato