Frida ha sei anni e deve affrontare la prima estate con la sua nuova famiglia adottiva, dopo la perdita della madre, presumibilmente a causa dell’AIDS. La bambina viene affidata a suo zio Esteve, che ha già una famiglia sua, costituita dalla moglie Marga e dalla piccola Anna. Frida dovrà, così, imparare a confrontarsi con una vita nuova e col dolore della perdita.
Carla Simón esordisce nel lungometraggio con il bellissimo Estate 1993, candidato dalla Spagna per la corsa all’Oscar come miglior film straniero.
Un intimo e toccante racconto di formazione, che con sguardo semi-documentaristico segue l’impervio percorso della piccola protagonista alla ricerca di un nuovo equilibrio. La Simón pedina Frida senza sosta, svelandone sul volto le mutevoli emozioni man mano che affronta le tappe della sua nuova vita.
Introducendoci con delicatezza nell’infanzia ferita della piccola, la regista ci conduce anche alla scoperta dell’intimità di una famiglia, alle prese con il difficile compito di costruire un nuovo focolare senza turbare l’emotività di nessuno dei suoi membri.
Attraverso un sorprendente naturalismo, la Simón descrive il trascorrere lento delle giornate estive nella campagna vicino Girona, ponendo la macchina da presa quasi sempre ad altezza di Frida, una sbalorditiva Laia Artigas, e catturandone il sentire. La vediamo, così, nascondere il disagio dietro una facciata indifferente e capricciosa, cercare di “far colpo” sui suoi nuovi genitori con piccole menzogne e riservare il momento del lutto alle visite segrete ad una statuetta della Madonna in un nascondiglio nel bosco.
Le bellissime scene degli scambi fra Frida e Anna, fra complicità e giochi infantili, ma anche gelosia e aggressività, si alternano alla descrizione della vita domestica, alle visite di parenti e conoscenti e ai timorosi tentativi della nuova famiglia di costruire un nuovo delicatissimo equilibrio.
La fine dell’estate coinciderà con una doppia maturazione: quella di Frida, finalmente pronta per un nuovo inizio, e quella della sua nuova famiglia, che troverà il giusto modo di amarla e di farla sentire a casa.
Estate 1993 è un un’opera profonda, emozionante e mai edulcorata, illuminata dal flusso della vita e dei sentimenti.
Alberto Leali