Un’opera audace e intensa, con un’interpretazione magistrale che dà nuova vita a un mito classico attraverso la scrittura di Testori. Due serate evento, il 25 e 26 marzo
Martedì 25 e mercoledì 26 marzo, il Teatro Vascello ospiterà due serate “evento” dedicate a un’interpretazione straordinaria di Erodiade di Giovanni Testori, un’opera intensa che celebra il talento di Francesca Benedetti, attrice che ha saputo rendere omaggio all’autore con un’interpretazione di grande potenza. Vincitrice del Premio Flaiano 2024, Benedetti è una delle interpreti più significative del panorama teatrale italiano, musa di Testori, per cui l’autore scrisse il Macbetto (1974), creando un legame indissolubile tra la sua persona e le sue opere.
In questa nuova riscrittura contemporanea del mito di Erodiade, Benedetti si fa protagonista di un viaggio intenso e appassionato all’interno del personaggio biblico, che nel testo di Testori non è solo una figura di carnefice, ma una donna complessa e ambigua, tra desiderio e morte. La scena si apre con l’attrice seduta su un trono rosso sangue, simbolo di una finzione che diventa realtà. Attraverso la scrittura scabra e provocatoria di Testori, Erodiade emerge non solo come madre di Salomè, ma come una donna che, lacerata da passioni incontrollabili, manipola la propria figlia per ottenere la testa di Giovanni Battista, sogno perverso e scellerato che guida il suo cammino.
Nel testo di Testori, il mito di Erodiade si trasforma in una riflessione sul conflitto tra il sacro e il profano, in un racconto che indaga la violenza, la sensualità e la blasfemia. La figura di Erodiade si fa carne, simbolo di una virilità ambiguamente femminile, che riflette le contraddizioni di un mondo intrappolato tra le certezze religiose e il desiderio sfrenato di libertà. Il monologo di Benedetti è un “pugno alzato verso il cielo”, un grido di disperazione che si confronta con un Dio assente, ma onnipresente nei pensieri e nelle azioni della protagonista.
La scenografia di Erodiade è arricchita dal lavoro di Francesco Scandale, che realizza proiezioni video con immagini potenti, tra cui i disegni originali delle Teste del Battista, realizzati dallo stesso Testori, in cui la violenza visiva e simbolica è magistralmente espressa. Questi disegni, che ritraggono la metamorfosi della testa di Giovanni Battista, sono proiettati in scena con la stessa brutalità che caratterizza il linguaggio del poeta, creando una sinfonia visiva che amplifica il conflitto interiore dei personaggi.
Con le musiche originali di David Barittoni, il risultato è un’esperienza teatrale d’impatto, un’analisi profonda del mito e della contemporaneità, in cui la carne e il sangue diventano metafore della lotta tra l’istinto e la morale. Erodiade è uno spettacolo che non lascia spazio a compromessi, dove la passione e la violenza si fondono in un dramma dal ritmo serrato e coinvolgente.
L’opera si inserisce nel solco della tradizione teatrale testoriana, un teatro che scuote e provoca, dove la radicalità delle parole e dei gesti trasforma la scena in uno spazio di continuo conflitto tra l’irrazionale e il razionale, tra l’arte e la religione, creando un’esperienza sensoriale che sfida lo spettatore a confrontarsi con le proprie convinzioni.
Con questo spettacolo, il Teatro Vascello celebra la figura di Francesca Benedetti, una delle interpreti più carismatiche e impegnate del panorama teatrale italiano, invitando il pubblico giovane a riscoprire un autore fondamentale della letteratura e del teatro contemporaneo come Giovanni Testori. Un’occasione imperdibile per vivere un dramma di forte intensità e riflessione sul potere, la carne e il desiderio.
Roberto Puntato