Due premi collaterali della Mostra al nuovo film del regista cileno con Gael García Bernal e Mariana Loyola
Il perturbante melodramma di Pablo Larraín, Ema, accolto con notevoli consensi a Venezia 76, ottiene due premi collaterali alla vigilia della cerimonia di assegnazione del Leone d’Oro.
Il premio UNIMED, giunto quest’anno alla sua terza edizione, nasce dalla collaborazione tra UNIMED – Unione delle Università del Mediterraneo, un’associazione di 124 università di 23 paesi di entrambe le sponde del Mediterraneo, la Biennale di Venezia e l’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. Il Premio assegnato è stato creato da due artisti, Michele Iodice (Italia) e Aleksandar Gligorjevich (Serbia) con il supporto della giovane curatrice Natasha Radojevic, della galleria Drina e di PDG Arte Commmunications.
Motivazione: “Questo film punta i riflettori sulla diversità culturale e l’integrazione in modo non convenzionale, tramite coraggiose scelte tecniche ed estetiche. È un film-concerto postmoderno e contemporaneo, che sorpassa i confini di amore, sesso e corpo andando oltre l’etica e i pregiudizi sociali. Ema è un anti-eroe che, oltre a incendiare semafori e antiche statue, incenerisce la nostra percezione di famiglia e di genere sullo schermo. Si batte per ricostruire le relazioni umane, basandosi sull’amore incondizionato, sulla libertà e sull’espressione del corpo con un aspro contrasto tra poesia, vita e danza”.
Il premio Arca CinemaGiovani, giunto alla sua diciottesima edizione, è tra i premi collaterali più conosciuti della Mostra, assegnato da una giuria composta da più di 60 ragazzi, tra i 18 e i 26 anni (la più numerosa tra quelle presenti al Lido), provenienti da Italia, Francia, Marocco e Tunisia.
Motivazione: “Per aver saputo esprimere un’idea rivoluzionaria e nuova di famiglia, un’idea che dà voce al bisogno ancestrale di maternità ma allo stesso tempo mette in discussione le costrizioni sociali che lo regolano. Per aver saputo presentare un concetto avanguardistico di cinema, in cui genere drammatico e musical arrivano a fondersi dando vita a un linguaggio rimodernato, privo dei cliché tipici del genere e ricco di elementi che proiettano l’arte cinematografica nel futuro. Per il suo racconto provocatorio e anarchico, che grazie alla portata straripante del contenuto e dei caratteri dei personaggi, trasforma una tematica classica in rivoluzionaria e innovativa, arrivando a scardinare convenzioni sociali e cinematografiche attraverso una carica esplosiva di cui la danza è espressione universale”.