“Forse non mi presento”: il 27 maggio al Teatro Villa Pamphili Elio Pandolfi dialogherà con Pino Strabioli tra ricordi, aneddoti, cinema, teatro, musica e tanto altro.
Incontro tra Elio Pandolfi e Pino Strabioli al Teatro Villa Pamphili con “Forse non mi presento”. Ricordi, aneddoti, curiosità di cinema, teatro e musica, raccontati da uno dei più grandi attori istrionici dei nostri tempi.
Attraverso la memoria inossidabile di Elio Pandolfi ripercorremmo un tempo lontanissimo, ma ancora attuale e moderno. L’appuntamento è fissato per il 27 maggio alle ore 18.00 a soli 3 euro.
Elio Pandolfi : nasce a Roma nel lontano 1926. Diplomatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, debuttò a Venezia nel 1948 come mimo-ballerino in Le maleheur d’Orphée di Milhaud; nello stesso anno entrò con Orazio Costa al Piccolo Teatro di Roma.
Capace di notevoli caratterizzazioni, dotato di una naturale propensione alla ricerca delle sfumature, dalla fine degli anni Quaranta partecipò alle trasmissioni di rivista di maggior successo, da La bisarca di Garinei e Giovannini (1949-51), Briscola di Puntoni e Verde (1949-51). Luchino Visconti lo scelse per interpretare il ruolo del cantante castrato nello spettacolo L’impresario delle Smirne, insieme a Rina Morelli, che debuttò con successo al Teatro La Fenice nel 1957, ed arrivò persino a Parigi.
Artista elegante e versatile, dotato di una voce duttile, nel 1954 debuttò come cantante nell’operetta di Alfredo Cuscinà La barca dei comici, per poi dedicarsi a un’intensa attività teatrale con Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Lauretta Masiero, Febo Conti e Antonella Steni, partner con la quale ha formato a lungo una delle coppie più affiatate dello spettacolo leggero italiano.
Come doppiatore cinematografico è stato la voce italiana per oltre 400 film tra cui l’attore francese Jacques Dufilho in tutti i film della serie sul Colonnello Buttiglione e fra i tanti lavori di doppiatore, ha doppiato Donald O’Connor in Cantando sotto la pioggia. Sua la voce di Groucho Marx e di Spencer Tracy in alcuni ridoppiaggi degli anni Ottanta e quella di vari personaggi in 8½ di Fellini (1963), e di Joel Grey in Cabaret (1972).
Negli anni Settanta, tra gli impegni teatrali (Alleluja brava gente di Garinei e Giovannini, 1970; Le femmine Puntigliose di Goldoni. Regia di Giuseppe Patroni Griffi (1977) Il vizietto di Salce, 1979) e televisivi (vari spettacoli e romanzi sceneggiati), continuò a partecipare ad alcune trasmissioni radiofoniche come Il fischiatutto (1971) e Lei non sa chi sono io! (1972).
Zerkalo Spettacolo