Due spettacoli che mettono in evidenza voci femminili diverse, ma legate da un senso di forte umanità e dolore
Elena Arvigo, artista e interprete di estrema sensibilità, torna in scena a Roma, allo Spazio Diamante, dal 7 al 9 febbraio con 4:48 PSYCHOSIS di Sarah Kane con la regia Valentina Calvani, e successivamente dal 13 al 15 marzo con I MONOLOGHI DELL’ATOMICA, tratto da “Preghiera per Cernobyl” di Svetlana Aleksievich e da “Racconti dell’Atomica” di Kyoko Hayashi.
Due spettacoli che mettono in evidenza in maniera intensa, toccante, frastornata, viscerale, voci femminili diverse, eppure legate da un senso di forte umanità e dolore.
4:48 Psychosis, dopo il successo di pubblico e critica della Trilogia Arvigo dello scorso anno al Teatro di Roma (personale di tre spettacoli che comprendeva I Diari della guerra e Una ragazza lasciata a metà) e la nomina alle Maschere del teatro, torna per la decima volta nella Capitale e sarà in tournée per tutto l’anno.
4:48 Psychosis non vuole essere uno spettacolo sulla follia ma uno spettacolo luminoso, un inno alla vita nella consapevolezza del suo essere effimera. La riscoperta della vitalità che abita ogni stato di dolore e il desiderio di speranza celato nel disagio. Insieme al pubblico nell’atto teatrale c’è l’opportunità di riscoprire il senso di compassione e umanità, affinché la speranza sia possibilità non più tradita. La necessita’ di un teatro che risvegli “nervi e cuori”. La materia è luminosa, perché dove c’è amore, lì c’è vita.
4:48 Psychosis è l’ultimo testo scritto da Sarah Kane, una partitura lirica, una sinfonia sull’amore e sull’assenza di amore attraversato in versione integrale da Elena Arvigo che dà voce e corpo ad uno dei testi più controversi, assoluti e intimi del teatro contemporaneo mondiale.
4:48 Psychosis non aderisce alla forma teatrale convenzionale: la parola della Kane è flusso di pensiero in 24 quadri, dove non ci sono indicazioni per la messa in scena né temporali né psicologiche. Un luogo senza confini, senza le barriere che dividono la realtà dall’immaginazione.
Si racconta la fragilità dell’amore, la ribellione dall’ordine costituito, la tenacia di fronte all’irrinunciabilità della speranza sentimentale.
4:48 Psychosis non è dunque l’ultima lettera di un suicida ma una preghiera, una richiesta di ascolto e di amore. Uno spettacolo necessario, perché viviamo in una società sorda e anestetizzata in cui non c’è spazio per emozioni così estreme, forti, devastanti. La follia non è “degli altri”. Nessuno è escluso. Come dice Alda Merini: “La follia è la mancanza di qualcuno d’importante”. La messa in scena è stato il risultato di un “pas de deux” tra regista ed attrice rivolto ad ogni elemento della messa in scena.
Ne I MONOLOGHI DELL’ATOMICA, invece, Elena Arvigo è protagonista di un omaggio a due pagine tragiche e importanti della nostra storia: il 9 Agosto 1945 viene lanciata la bomba atomica su Nagasaki, il 26 Aprile 1986 scoppia la centrale nucleare di Cernobyl.
Eventi simbolo della devastazione nucleare indagata attraverso le parole di Svetlana Aleksievich, premio Nobel per la letteratura 2015, con i suoi diari “Preghiera per Cernobyl”, e Kyoko Hayashi, sopravvissuta a Nagasaki, con la sua testimonianza nei “Racconti dell’atomica”.
Due voci che ci parlano della grande Storia attraverso le piccole storie, che sono soprattutto vicende di donne. Raccontando ciò che conosciamo solo in parte: le impressioni, i sentimenti delle persone che hanno toccato con mano l’ignoto.