Dal 18 maggio fino al 28 ottobre la collezione del MAXXI Arte è protagonista insieme a quella di Palazzo Barberini della mostra Eco e Narciso. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini a cura di Flaminia Gennari Sartori e Bartolomeo Pietromarchi. La mostra celebra la restituzione al pubblico di undici nuove sale delle Gallerie Nazionali per un dialogo fra arte antica e arte contemporanea
A partire dal 18 maggio fino al 28 ottobre la collezione del MAXXI Arte è protagonista insieme a quella di Palazzo Barberini della mostra Eco e Narciso. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini a cura di Flaminia Gennari Sartori e Bartolomeo Pietromarchi: 37 opere di 25 artisti in dialogo sul tema del ritratto e dell’autoritratto, da Caravaggio a Giulio Paolini, da Raffaello a Richard Serra, da Bernini a Yan Pei Ming e molti altri.
La mostra realizzata in occasione dell’apertura di 11 nuove sale delle Gallerie Nazionali (occupate per molto tempo dal Circolo Ufficiali delle Forze Armate, per un totale di oltre 750 metri quadri di spazio espositivo) e della loro restituzione al pubblico, presenta a Palazzo Barberini 21 capolavori di Marco Benefial, Gianlorenzo Bernini, Bronzino, Caravaggio, Rosalba Carriera, Pietro da Cortona, Piero di Cosimo, Luca Giordano, Hans Holbein, Benedetto Luti, Raffaello, Guido Reni e Pierre Subleyras in dialogo con 17 opere contemporanee, provenienti dal MAXXI e da prestiti, di Stefano Arienti, Monica Bonvicini, Maria Lai, Shirin Neshat, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Yan Pei-Ming, Markus Schinwald, Richard Serra, Yinka Shonibare MBE e Kiki Smith.
Tra queste i lavori di Bonvicini, Paolini, Shonibare sono stati realizzati appositamente per l’occasione e due di essi – Bent and Fused di Bonvicini e The Invisible Man di Shonibare – entreranno a far parte della collezione del MAXXI.
Il titolo della mostra, Eco e Narciso, fa riferimento al mito raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio: la ninfa Eco si consuma d’amore per Narciso che la respinge e che morirà annegato, punito dagli Dei, nel tentativo di catturare la propria immagine di cui si era perdutamente innamorato.
La mostra evoca la figura dell’artista, allo stesso tempo Narciso ed Eco, condannato a inseguire un’immagine, un riflesso, un’illusione, metafora che ben si evince nella tematica del ritratto e autoritratto, declinata nelle sue innumerevoli sfumature: dal potere all’erotismo, dall’intimo all’esotico, dalla temporalità alla spiritualità, dal concettuale al grottesco.
Il percorso della mostra, che si snoda sia tra le nuove sale, sia nel Salone Pietro da Cortona, nella Sala Ovale e nella Sala dei Paesaggi, è un dialogo fra arte antica e arte contemporanea, con opere provenienti dalle collezioni dei due musei nazionali.
Si parte dal Salone Pietro da Cortona, dove il grandioso affresco del Trionfo della Divina Provvidenza, che celebra in tutta la sua magnificenza la famiglia Barberini, incontra le 24 fotografie de Le Ore di Luigi Ontani, artista che, nel corso della sua carriera, ha fatto della rappresentazione di sé il mezzo espressivo per eccellenza.
Si procede nel Salone Ovale, dove campeggia il Narciso di Caravaggio (o, secondo alcuni studiosi, di Spadarino – quesito attributivo che rende ancora più interessante questo dipinto) raffigurante il bellissimo giovane perso nella sua immagine specchiata, opera guida della mostra. Alla solida oscurità che invade la tela, si oppone Eco nel vuoto, l’opera site specific di Giulio Paolini che, del mito, sottolinea l’aspetto dell’assenza e della solitudine.
L’attigua Sala dei Paesaggi, pastiche ottocentesco che rappresenta vedute dei possedimenti Barberini, è occupata da Bisbigli, Il viaggiatore astrale e Terra, opere di Maria Lai scelte per la loro dimensione autobiografica, ma anche direttamente correlate all’idea di paesaggio quale elemento capace di costruire un’identità.
La Sala delle Cineserie, o Stanza Giapponese, con decorazioni à la Japonaise di metà Ottocento, ospita i dipinti di Markus Schinwald, untitled (extensions) #X e Luis, a confronto con il Ritratto di filosofo (o Cratete) di Luca Giordano. Il tema affrontato è quello della deformazione e della distorsione in relazione al contrasto tra etica ed estetica.
Nel cosiddetto Appartamento d’estate, in origine composto dalla stanza da letto estiva e dalla sala delle udienze del Cardinale, si contrappongono ai ritratti astratti di Michel Butor e Hermann Melville, due degli scrittori preferiti dell’artista Richard Serra, il ritratto di Enrico VIII, di Hans Holbein, e Stefano IV Colonna di Agnolo Bronzino. Mentre i ritratti celebrativi di metà Cinquecento sottolineano attraverso dettagliati e chiari attributi l’identità del soggetto, nei ritratti di Serra prevale l’astrazione e la matericità e i personaggi appaiono come grandi cerchi neri che emergono dalla superficie.
La grande Sala del Trono, decorata con le monumentali tele di Giovanni Francesco Romanelli e di Cecco Napoletano, è destinata all’opera di Shirin Neshat, artista che ha sempre posto al centro della sua ricerca l’emancipazione femminile, soprattutto in relazione alla cultura musulmana. In mostra il video Illusions & Mirrors, dove una donna insegue i suoi fantasmi tra uomini che fuggono e familiari che appaiono; nella Cappella della sala, il famoso ritratto di Beatrice Cenci attribuito a Guido Reni, emblema storico della ribellione femminile.
Nelle sale successive, individuate convenzionalmente con l’Appartamento d’inverno del Cardinale, si trova un ambiente conviviale antesignano del salotto, dove sono state collocate l’opera di Kiki Smith, anche lei molto impegnata sulle questioni femministe, Large Dessert, 5 pastelli di Rosalba Carriera e 5 di Benedetto Luti, tutti a rappresentare la donna, sublimata come figura elegante e delicata. Mentre la Smith lo fa con una visione critica e problematica, i piccoli ritratti settecenteschi hanno un sapore allo stesso tempo etereo e sofisticato, ma incisivo e puntuale nell’introspezione psicologica.
A seguire il bellissimo Nudo femminile di schiena di Pierre Subleyras – uno dei primi dipinti di una donna nuda ritratta dal vivo che non sia rappresentata come una dea o un’allegoria, ma semplicemente come se stessa – è accostato a SBQR, netnude, gayscape, orsiitaliani, etc…, i ritratti che Stefano Arienti ha dedicato a coppie gay reperite su internet, per lo più di una certa età, colti in posizioni molto intime. Entrambi i lavori giocano sul tema del voyeurismo, in cui lo spettatore viene messo dall’artista nella condizione di osservare di nascosto un’immagine solo apparentemente rubata.
Molto particolare è l’incontro/scontro fra due culture nella contrapposizione del settecentesco ritratto di gruppo della Famiglia del Missionario di Marco Benefial e The Invisible Man, l’opera realizzata per l’occasione da Yinka Shonibare MBE. A distanza di secoli, entrambi rappresentano il diverso, l’esotico in modi diametralmente opposti: mentre l’artista italiano punta sul messaggio missionario con alcune declinazioni esotiche nelle decorazioni, l’artista anglo-nigeriano riflette sul tema del post-colonialismo nel mondo globalizzato.
Nella camera da letto d’inverno e in quella successiva, saranno in mostra una alle spalle dell’altra La Maddalena di Piero di Cosimo e La Fornarina di Raffaello, ritratti uno di una santa e l’altro di un’amante, densi di molteplici significati, celati dietro una serie di attributi. Le opere di questa sala, come Bent and Fused di Monica Bonvicini, esprimono la presa di potere, sia intellettuale che sociale, della donna, ovvero la piena consapevolezza di sé e la propria autodeterminazione.
La mostra si chiude nella Sala dei Marmi, nota nel Seicento come “Camerone delle Commedie o “del Camino.” Era il primo ambiente dell’appartamento del Cardinale al quale si accedeva direttamente sia dall’atrio sulla scala di Borromini che dal Salone di Pietro da Cortona. Qui il busto di Urbano VIII, al secolo Maffeo Barberini, opera di Gian Lorenzo Bernini, è fiancheggiato dai monumentali ritratti di Giovanni Paolo II, Pape e Mao di Yan Pei-Ming. Entrambi gli artisti a distanza di secoli interpretano il tema del ritratto ufficiale, della persona potente, il primo rendendolo “vivo” attraverso la capacità straordinaria di suggerire il movimento e la vibrazione nella pietra, e il secondo con il gigantismo, utilizzando tele di 3 metri per 3.
Il dialogo fra arte antica e moderna prosegue al MAXXI, dove sono esposti La Velata, una scultura settecentesca di Antonio Corradini, e VB74 di Vanessa Beecroft, immagine della performance realizzata al MAXXI nel 2014, per la prima volta visibile al pubblico.
APERTURA AL PUBBLICO: 18 maggio – 28 ottobre 2018
ORARI: martedì/domenica 8.30- 19.00. La biglietteria chiude alle 18.00
GIORNI DI CHIUSURA: lunedì
BIGLIETTO BARBERINI CORSINI: Intero 12 € – Ridotto 6 €
Nel periodo di apertura della mostra Eco e Narciso (fino al 28 ottobre) ridotto speciale per i possessori di biglietto del MAXXI: 8€ | Nello stesso periodo con il biglietto delle Gallerie Nazionali l’ingresso al MAXXI è ridotto a 8€
Il biglietto è valido dal momento della timbratura per 10 giorni in entrambe le sedi del Museo: Palazzo Barberini e Galleria Corsini. Gratuito: minori di 18 anni, scolaresche e insegnanti accompagnatori dell’Unione Europea (previa prenotazione), studenti e docenti di Architettura, Lettere (indirizzo archeologico o storico-artistico), Conservazione dei Beni Culturali e Scienze della Formazione, Accademie di Belle Arti, dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, membri ICOM, guide ed interpreti turistici in servizio, giornalisti con tesserino dell’ordine, portatori di handicap con accompagnatore, personale docente della scuola, di ruolo o con contratto a termine, dietro esibizione di idonea attestazione sul modello predisposto dal Miur.
INFORMAZIONI: 06-4824184 | [email protected]
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