Parigi. Armand e Leila, due brillanti studenti di Scienze politiche, si amano e stanno per partire insieme per New York. Pochi giorni prima, però, fa il suo ritorno a casa il fratello di Leila, Mahmoud, che dopo un lungo soggiorno a Yemen, ha aderito al radicalismo islamico. Per lui, lo stile di vita della sorella è troppo libero e non appena viene a conoscenza del suo ragazzo francese, la confina in casa. Armand deve quindi escogitare un piano per incontrare la sua amata e per organizzare la loro fuga: gli viene in mente così di indossare un burqa e di spacciarsi per donna, diventando Sheherazade. Gli esiti saranno del tutto inattesi… specie per Mahmud!
Sou Abadi, regista francese di origini iraniane, abbandona il genere documentaristico degli esordi, per mettere in scena una commedia degli equivoci audace e divertente, che affronta con leggerezza temi complessi e attualissimi.
Con Due sotto il burqa, la Abadi, che ha vissuto da adolescente la tragedia della presa del potere da parte dell’estremismo islamico per poi fuggire dall’Iran e raggiungere la Francia, vuol trasmettere un messaggio universale di libertà e tolleranza, che nel contesto in cui è narrato, appare ancor più pregnante.
Se nel cinema francese si è un po’ restii a parlare di estremismo islamico se non in chiave fortemente drammatica, il progetto della Abadi non censura nulla e affronta tutte le contraddizioni e assurdità del fenomeno, irridendole e sgonfiandole. Quasi come se volesse, col sorriso, alleggerire la tensione fortissima che pesa, in merito all’argomento, in Francia e in generale nei Paesi occidentali. Non c’è, inoltre, alcuno sguardo critico o ironico sulla religione islamica di per sé: i musulmani messi in scena dalla regista sono, infatti, moderati e pacifici e ben lontani dalle azioni che hanno sconvolto la nostra Storia recente. Evidente è l’amore della Abadi verso tutti i suoi personaggi, persino verso il “temibile” Mahmoud, e l’ottimismo e la bonarietà divengono le cifre stilistiche dominanti della commedia.
Se di sicura ispirazione è stato A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, la scelta di un ritmo frenetico e di continue gag evidenziano l’amore della regista per la grande tradizione della commedia classica americana.
Se qualche colpo si perde in una seconda parte un po’ troppo esagitata, Due sotto il burqa è un film estremamente scorrevole e godibile, che ha al suo attivo degli ottimi e affiatatissimi interpreti come Félix Moati, Camelia Jordana, William Lebghil, Anne Alvaro e Miki Manojlovic.
Alberto Leali