Per chi pensa che il cinema rumeno sia solo cupi drammi sociali e famigliari, dovrebbe vedere, per ricredersi, Due biglietti della lotteria, spassosissima commedia on the road del regista Paul Negoescu.
La vicenda ruota attorno alle tragicomiche avventure di tre amici spiantati e un po’ tonti (un po’ Aldo, Giovanni e Giacomo), che si trovano a compiere un viaggio in auto dalla provincia alla capitale rumena per recuperare il biglietto vincente (e rubato) della lotteria che può per sempre cambiare le loro vite. Dinel, infatti, fa il meccanico, ma ha bisogno di soldi per convincere la moglie, che l’ha lasciato, a tornare dall’Italia. Sile e Pompiliu passano, invece, le giornate a bivaccare al bar: il primo con il vizio di scommettere su ogni cosa, il secondo ossessionato dall’idea del complotto.
Tra continui incontri (la vecchia isterica, le finte veggenti, la coppia di prostitute, il poliziotto tonto) e gag esilaranti, Due biglietti della lotteria procede spedito, assicurando 1 ora e mezza di assoluto divertimento. Ben costruito, con tempi comici perfetti e un trio di attori da applauso, il film di Negoescu attinge dalla nostra commedia degli anni ’60 (e perfino la omaggia in alcune riuscitissime sequenze), ma anche dai buddy movies e dalla comicità surreale alla Kaurismaki. È vero anche, però, che dietro l’irresistibile ironia, c’è lo sguardo amaro sullo stato della società postcomunista, ovvero di una Romania passata dal restrittivo regime di Ceausescu a una democrazia che si arrangia come può. Insomma, un piccolo gioiello assolutamente da non perdere.
Alberto Leali