Presentato in anteprima ad Alice nella città, il film sarà distribuito in Italia agli inizi del 2020
È un delicato e sensibile film sull’adolescenza Don’t Forget to Breathe, co-produzione italo, slovena e croata, scritta e diretta dal regista triestino Martin Turk e con protagonisti Matija Valant, Tine Ugrin e Klara Kuk.
Il quindicenne Klemen vive con la madre single e l’inseparabile fratello maggiore Peter in un paesino della campagna slovena. Le sue giornate trascorrono tra la scuola, il campo da tennis e i giochi con Peter. A sconvolgere il suo equilibrio, però, arriva la bella Sonja, la nuova ragazza di suo fratello, che scatena in lui un misto di odio e attrazione fino ad allora mai provato.
Sondando l’intimità del protagonista Klemen, il film di Martin Turk, presentato in anteprima ad Alice nella città, analizza quella difficile età di passaggio tra l’infanzia e la vita adulta segnata da confusione, inquietudini e sconvolgimenti emotivi.
“E’ una storia di formazione e sentimenti dalle forti connotazioni autobiografiche – racconta Turk – L’idea era di raccontare l’adolescenza attraverso il rapporto tra me e mio fratello e la gelosia che provai quando lui ebbe la prima fidanzata. Volevo, quindi, parlare di quella fase così delicata della vita in maniera più poetica e meno rude e realistica di come si fa di solito al cinema”.
Se guardando il film venisse in mente Call Me By Your Name di Luca Guadagnino, lo si deve alla capacità di Turk di filmare con grazia ed eleganza la calda estate dei primi amori e dolori. La splendida ed incontaminata campagna slovena in cui si svolgono le vicende dei protagonisti, inoltre, rappresenta un personaggio a tutti gli effetti, esaltata dalla suggestiva fotografia di Radislav Jovanov.
Un gruppo di giovani ed affiatati attori ha la capacità di colorare i loro personaggi delle giuste sfumature: “Dai volti dei personaggi volevo che emergessero i loro caratteri e la loro visione delle cose – dice Martin Turk – Per questa ragione, era molto importante che si venisse a creare una buona alchimia tra i protagonisti“.
Roberto Puntato