Con protagoniste ben 18 attrici italiane, arriva al cinema il 19 dicembre
Ferzan Ozpetek torna con DIAMANTI, il suo quindicesimo film da regista, con uno straordinario cast che ha tra le protagoniste ben 18 attrici italiane.
Prodotto da Greenboo Production di Marco Belardi, Faros Film e Vision Distribution, in collaborazione con Sky, il film è stato girato interamente a Roma e ha una sceneggiatura firmata da Carlotta Corradi, Elisa Casseri e dallo stesso Ferzan Ozpetek.
Ambientato nel presente e negli anni ‘70, racconta fatti di vita e vicende amorose di un gruppo di donne che ruota attorno a una grande sartoria di cinema diretta da due sorelle tanto diverse quanto legate.
Nel cast Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, insieme a, in ordine alfabetico, Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Lorenzo Franzin, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Antonio Iorio, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Tony Morelli, Valerio Morigi, Edoardo Purgatori, Carmine Recano, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic.
Il Direttore della fotografia è Gian Filippo Corticelli, la scenografia è di Deniz Kobanbay, i costumi sono di Stefano Ciammitti, il montaggio è curato da Pietro Morana e le musiche da Giuliano Taviani e Carmelo Travia.
DIAMANTI sarà al cinema dal 19 dicembre con Vision Distribution.
SINOSSI
Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile.