Dal 20 febbraio al 2 marzo 2025, il Teatro Vittoria ospita un’esplosiva reinterpretazione del capolavoro del Teatro dell’Assurdo
Dal 20 febbraio al 2 marzo 2025, il palco del Teatro Vittoria sarà invaso dal paradosso e dalla comicità grottesca di Delirio a Due di Eugène Ionesco, una delle opere più iconiche del Teatro dell’Assurdo. A interpretare i ruoli dei due protagonisti saranno Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, coppia di attori amati dal grande pubblico per la loro brillante carriera televisiva, cinematografica e radiofonica, che si cimentano per la prima volta insieme con il teatro in una pièce che ne esalta il talento e l’imprevedibilità.
La commedia, tradotta da Gian Renzo Morteo e diretta da Giorgio Gallione, è una riflessione amara e dissacrante sulla banalità della vita quotidiana, sull’incomunicabilità e sull’assurdità dei comportamenti umani. La trama ruota attorno alla futile e incessante lite tra Lui e Lei, due marionette della routine familiare che si scagliano l’uno contro l’altra in un dialogo sempre più surreale, dove il tema del contendere – una discussione su una chiocciola e una tartaruga – diventa il pretesto per esplorare l’assurdità della loro esistenza.
Ionesco costruisce un mondo dove il linguaggio, anziché unire, divide, e dove la crisi della comunicazione è solo un riflesso della crisi più grande che si svolge all’esterno, in un paese invaso da una misteriosa guerra civile, che i protagonisti, ciechi e sordi alla realtà, ignorano completamente. L’efficacia comica della pièce si trasforma in una lucida critica sociale, in cui la forza del nonsense evidenzia le contraddizioni e le paure di una società incapace di cogliere il vero significato di ciò che accade intorno a lei.
Con un tocco unico e imprevedibile, Nuzzo e Di Biase sono pronti a portare sul palco il loro talento per la comicità, facendo di Delirio a Due un’esperienza teatrale che non solo intrattiene, ma invita alla riflessione. Un’occasione imperdibile per scoprire il lato più bizzarro e profondo di due attori che, con questa rappresentazione, tornano alle origini del loro amore per il teatro, portando in scena una delle opere più geniali e eversive del Novecento.
Roberto Puntato