Trionfa Sorrentino con E’ stata la mano di Dio, che conquista anche le categorie miglior film e miglior regia; 6 statuette per Freaks Out di Mainetti
Dopo due edizioni condizionate dalla pandemia, il Premio David di Donatello, il più prestigioso del cinema italiano, torna totalmente in presenza, e con il pubblico, in diretta da Cinecittà.
Una serata, condotta da Carlo Conti e Drusilla Foer, che celebra la magia della settima arte e il ritorno degli spettatori nelle sale e che vede trionfare due dei film di maggiore successo della scorsa stagione: E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, che conquista cinque statuette tra cui i riconoscimenti più ambiti come miglior film e miglior regia, e Freaks Out di Gabriele Mainetti che vince sei premi, per lo più tecnici.
Se la vittoria del film di Sorrentino non desta sorprese, non si può dire lo stesso per le categorie attoriali: la migliore attrice è, infatti, la 17enne Swamy Rotolo, che, con la sua famiglia, ha esordito in A Chiara, di Jonas Carpignano; il migliore attore è Silvio Orlando, detenuto in Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, film che vince anche per la sceneggiatura originale; la migliore attrice non protagonista è Teresa Saponangelo per il film di Sorrentino, mentre il migliore attore non protagonista è l’astro in ascesa Eduardo Scarpetta per Qui Rido Io di Mario Martone.
Di seguito tutte le candidature della 67ma edizione dei David Di Donatello:
Miglior film: «È stata la mano di Dio» di Paolo Sorrentino
Miglior regia: Paolo Sorrentino per «È stata la mano di Dio»
Miglior esordio alla regia: Laura Samani («Piccolo corpo»)
Miglior attore protagonista: Silvio Orlando («Ariaferma»)
Miglior attrice protagonista: Swamy Rotolo («A Chiara»)
Miglior attore non protagonista: Eduardo Scarpetta («Qui rido io»)
Miglior attrice non protagonista: Teresa Saponangelo («È stata la mano di Dio»)
Miglior documentario: «Ennio» di Giuseppe Tornatore
Miglior montaggio: Massimo Quaglia e Annalisa Schillaci («Ennio»)
Miglior compositore: Nicola Piovani («I fratelli De Filippo»)
Miglior acconciatura: Marco Perna «Freaks Out»
Miglior canzone originale: Manuel Agnelli («La profondità degli abissi» per il film «Diabolik»)
Miglior scenografia: Massimiliano Sturiale e Ilaria Fallacara («Freaks Out»)
David dello spettatore: «Me contro Te – Il mistero della scuola incantata» di Gianluca Leuzzi
David speciale: Sabrina Ferilli e Antonio Capuano
Migliori costumi: Ursula Patzak («Qui rido io»)
Miglior sceneggiatura originale: Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella («Ariaferma»)
Miglior sceneggiatura non originale: Monica Zapelli, Donatella Di Pietrantonio («L’arminuta»)
Miglior autore della fotografia: ex aequo Daria D’Antonio («È stata la mano di Dio») e Michele D’Attanasio («Freaks Out»)
Miglior trucco: Diego Prestopino, Emanuele De Luca, Davide De Luca («Freaks Out»)
Miglior produttore: Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi, Gabriele Mainetti, Mattia Guerra, Rai Cinema («Freaks Out»)
Miglior cortometraggio: «Maestrale» di Nico Bonomolo
Migliori effetti visivi: Stefano Leoni («Freaks Out»)
Miglior suono: Gilberto Martinelli, Fabio Venturi, Francesco Vallocchia, Gianni Pallotto («Ennio»)
Miglior film internazionale: Belfast di Kenneth Branagh
Premio Cecilia Mangini al Miglior Documentario: «Ennio» di Giuseppe Tornatore
David Giovani: «È stata la mano di Dio» di Paolo Sorrentino
Davide alla Carriera: Giovanna Ralli
Alberto Leali