Daniele Liotti è il protagonista di Duisburg, il film tv di Rai1 sulla strage del Ferragosto 2007 ad opera della ‘ndrangheta che scosse la Germania. Con lui nel cast, Anna Ferzetti e Benjamin Sadler
Daniele Liotti, volto amato di Rai1 grazie alla fortunata serie Un passo dal cielo, è il protagonista di Duisburg – Linea di sangue, il nuovo film tv co-prodotto da Rai Fiction e Iterfilm, in onda in prima serata mercoledì 22 maggio.
Il film, diretto da Enzo Monteleone, si ispira alla strage ad opera della ‘ndrangheta che scosse la Germania e l’Europa intera nel 2007, dimostrando come la malavita calabrese non fosse solo un problema italiano, ma una realtà attiva anche fuori confine.
Nella cittadina tedesca che dà il titolo al film, infatti, sei giovani calabresi vengono trucidati all’uscita da un ristorante. Il fatto ha un incredibile impatto mediatico in tutta la Germania, dove mai prima di allora era accaduta una cosa simile. Ad indagare sono chiamati due poliziotti molto diversi fra loro, il calabrese Battaglia (Daniele Liotti) e il tedesco Block (Bejamin Sadler), che nonostante i contrasti iniziali, uniranno le forze per risolvere il caso.
Daniele, questo film servirà finalmente a non associare il termine ‘ndrangheta alla sola Italia…
In effetti sì, anche se spero ci sia molta gente abbastanza intelligente da capire che l’Italia non è la sola coinvolta in questo fenomeno. Nel film, soprattutto attraverso il rapporto fra i due commissari, si racconta proprio di questa diffidenza fra tedeschi e italiani. Ma il fine di “Duisburg” è quello di sottolineare che esistano anche italiani con uno spirito di sacrificio fuori dal comune, come Michele Battaglia: un uomo che crede nel proprio lavoro, coraggioso e con una grande bontà d’animo.
Daniele Liotti e Benjamin Sadler in una scena del film (foto © Giuseppe Di Viesto)
Hai avuto modo di conoscere alcuni dei veri protagonisti della storia?
Sì! Ho avuto modo di conoscere il vero fautore dell’arresto di coloro che avevano commesso la strage. E’ stato fondamentale, perché mi ha permesso di approfondire le mie ricerche e chiarire tutto il percorso interiore di quest’uomo.
Cosa ti è rimasto più impresso di lui?
La normalità con cui ha svolto il proprio lavoro, rischiando la vita tutti i giorni. Era persino senza scorta e non poteva permettersi di avere paura. E’ un essere umano con le sue fragilità, ma anche un servitore dello Stato, che ha scelto di privarsi della propria famiglia per combattere il crimine organizzato. Come lui esiste un esercito di persone che fa questo mestiere e penso meriti la massima ammirazione.
Sbaglio o questo film è molto diverso dalle serie tv che trattano questioni di criminalità?
Siamo avvezzi a racconti come “Gomorra” e bisogna stare attenti, perché mostrare la storia solo dal lato dei criminali, creando quasi una sorta di fascinazione e senza evidenziare come le istituzioni si battano costantemente contro la criminalità, contribuisce a creare un modello sbagliato.
E cosa pensi della nomea di noi italiani?
Non mi vergogno di essere italiano, per fortuna non siamo conosciuti solo per la mafia, ma anche per essere un popolo gioviale, ospitale e di buon cuore. Certo, non molto dedito al lavoro e a volte irrispettoso delle regole, ed è questo il cliché che purtroppo ci portiamo dietro da anni. Ma oltre a questi difetti, abbiamo anche tanti pregi.
Ritroveremo a settembre Daniele Liotti nella fiction Un passo dal cielo 5, di cui ci rivela: <<Di diverso rispetto alla stagione precedente, non ci saranno i casi di puntata, ma un’unica storia che avrà fine nell’ultimo episodio, con molte parti melò>>.
Alberto Leali