Con Viggo Mortensen, Léa Seydoux e Kristen Stewart. Dal 24 agosto al cinema con Lucky Red
Crimes of the future è il nuovo film di David Cronenberg, di ritorno sul grande schermo dopo otto anni di assenza, e arriverà nelle sale italiane dal 24 agosto grazie a Lucky Red.
Tra i registi più amati dagli appassionati di horror e thriller, Cronenberg è tornato a far parlare di sé presentando il film al Festival di Cannes.
Dopo La promessa dell’assassino, A History of Violence e A Dangerous Method, ancora una volta David Cronenberg sceglie Viggo Mortensen come protagonista. Ad affiancarlo Léa Seydoux e Kristen Stewart.
Crimes of the future, che prende il titolo dal suo precedente film del 1970 senza esserne il remake, segna il ritorno del regista al genere del body horror, già affrontato in film come Shivers, Rabid, The Broode La mosca.
Un film sconvolgente, estremo e viscerale, in cui Cronenberg torna ad esplorare l’evoluzione dell’uomo e del pianeta in relazione alla tecnologia. Una visione fuori dagli schemi, un film di fantascienza spiazzante che racchiude in sé tutti i temi, attualissimi, della filmografia dell’autore canadese.
Sinossi
In un futuro imprecisato i disastrosi effetti dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici hanno modificato il corpo degli esseri umani, adesso in grado di attuare continue mutazioni. L’ex chirurga Caprice (Léa Seydoux) sfrutta la capacità del suo compagno Saul Tenser (Viggo Mortensen) di sviluppare nuovi organi per realizzare delle performance artistiche di rimozione chirurgica, in cui la coppia mostra pubblicamente la metamorfosi interna dell’uomo. Questi spettacoli d’avanguardia attirano l’attenzione di Timlin (Kristen Stewart), investigatrice del Registro Nazionale degli Organi, ma anche di un sospetto gruppo sovversivo il cui scopo è portare l’umanità al prossimo stadio evolutivo.
Recensione a cura di Federica Rizzo
Con Crimes of the future, il leggendario regista del body horror David Cronenberg torna ad esplorare i temi a lui più familiari, quelli che lo hanno guidato soprattutto nella prima parte della sua carriera.
In un futuro apparentemente non troppo lontano, la chirurgia è diventata il sesso moderno, gli esseri umani non provano più dolore e hanno iniziato a sviluppare nuovi organi all’interno dei loro corpi, i bambini digeriscono la plastica e la performance art, incentrata principalmente sulla modificazione del corpo, è di gran moda.
Il film ci introduce nel suo mondo proprio attraverso due inedite figure di performance artist: Saul Tenser (Viggo Mortensen) e Caprice (Léa Seydoux), sua compagna di vita e di lavoro.
Prima che Crimes of the Future arrivi al punto focale della trama, David Cronenberg opta per una lenta ricostruzione del fascinoso e inquietante universo che intende raccontarci. Il film, infatti, trascorre la maggior parte della prima parte a riflettere sul significato dell’evoluzione umana di fronte all’inquinamento e al cambiamento climatico, a parlare di arte e del suo più profondo significato e a mostrarci le nuove frontiere della chirurgia.
L’opera di Cronenberg funziona principalmente come una serie di interessanti esercizi dialettici sui temi su cui è costruito il genere del body horror, perdendo, però, parte dello slancio nel momento in cui introduce i suoi veri elementi narrativi: la storia che viene alla ribalta, a confronto, appare, infatti, un po’ noiosa e prevedibile.
Crimes of the Future è, però, sicuramente un film complesso e pieno di visioni “cronenbergiane”, dalle apparecchiature mediche surreali ai dispositivi di natura organica e dal design freudiano.
Un’opera così profondamente coinvolta nelle domande sul corpo, da interessarsi non tanto alle sue potenzialità quanto al suo inevitabile fallimento. E che, forse, trova il senso più profondo nel suo protagonista: un uomo che sembra morire al rallentatore e che guarda al mondo con l’ironica rassegnazione di chi non è più in grado di attraversarlo.