Dal 4 maggio al cinema distribuito da Academy Two
È un film di emozioni contrastanti l’irlandese Creature di Dio di Saela Davis e Anna Rose Holmer: la storia di un figlio (Paul Mescal), che torna a sorpresa a casa dopo una lunga assenza in Australia, e di una madre (Emily Watson), che per difenderlo da un’accusa di molestie sessuali sceglierà di sacrificare la verità.
Un film che riflette sull’amore materno, incarnato dalla figura umanamente controversa di Aileen, interpretata da una Emily Watson in stato di grazia, che ancora una volta ci dà prova delle sue straordinarie capacità.
È lei che, spinta da un amore cieco e incommensurabile, cercherà in ogni modo di proteggere suo figlio, ma si accorgerà ben presto di non conoscerlo davvero.
Creature di Dio tratta, inoltre, un’altra tematica spinosa e dolorosamente attuale: il maschilismo di una comunità (e più ampiamente di una società) che giustifica la violenza sulle donne, incolpando la vittima e proteggendo il colpevole. Proprio come fa la protagonista Aileen con suo figlio Brian, che il bravissimo Paul Mescal interpreta con un calore che nasconde una sinistra ambivalenza.
Le registe, al loro ottimo esordio, sono abili nel ricreare la vita interiore dei personaggi, facendo emergere le loro contraddizioni e i loro lati più oscuri.
Le suggestive ambientazioni marinare e un’usanza locale trasformata in superstizione rendono ancor più interessante un thriller fosco e dolorosissimo.
Paolo Canali