Nel cast anche Antonia Truppo, Marianna Fontana e Massimo Ghini. In anteprima alla Festa del Cinema di Roma e prossimamente su Rai1
Il regista Volfango De Biasi torna dietro la macchina da presa per raccontare la storia di un gruppo di pazienti psichiatrici che, insieme al loro psichiatra fuori dalle regole, trovano nella passione per il calcio e per la maglia azzurra una nuova forma di cura al dolore.
Questa favola è ispirata a una storia vera, quella dello psichiatra Santo Rullo, ideatore della Nazionale Italiana di calcio a cinque formata da persone con problemi di salute mentale, raccontata da Volfango De Biasi nel documentario “Crazy for football”, vincitore del David Di Donatello nel 2016.
Il tv movie, prodotto da Rai Fiction e Mad Entertainment con il supporto della FIGC, racconta lo sviluppo di quella prima esperienza terapeutica e l’impresa di organizzare il primo mondiale di calcio a cinque per pazienti affetti da disturbi psichiatrici: dai provini per la formazione della squadra alla competizione sui campi di calcio. Un film tv sul calcio che guarisce e sulla guarigione del calcio, come gli eroi struggenti di questa avventura sportiva e umana ci insegnano.
“Crazy for Football – Matti per il calcio” è diretto da Volfango De Biasi, che firma soggetto e sceneggiatura con Filippo Bologna, Tiziana Martini e Francesco Trento. La fotografia è di Roberto Forza.
Sergio Castellitto interpreta lo psichiatra che guida con coraggio i suoi pazienti oltre le barriere dell’ospedale e dei farmaci. Al suo fianco ci sono Antonia Truppo, la sua preziosa assistente, e Max Tortora, l’allenatore che con piglio pragmatico riesce a dare ai ragazzi la motivazione e la forza per mettere in gioco la loro vita. Lo psichiatra che invece non crede alla terapia basata sul gioco del calcio, seguendo approcci terapeutici più tradizionali, è interpretato da Massimo Ghini. Nel cast anche Lele Vannoli, Angela Fontana e con l’amichevole partecipazione di Cecilia Dazzi. Il Tv movie è prodotto per la Mad Entertainment da Maria Carolina Terzi, Luciano e Carlo Stella.
SINOSSI
Saverio Lulli è uno psichiatra di cinquant’anni. Più che nel suo studio o in reparto, Saverio preferisce incontrare i pazienti sul campo di calcio. Per lui il calcio non è solo un diversivo per alleggerire la vita claustrofobica in clinica o per animare la giornata dei pazienti, scandita dagli psicofarmaci. Per Saverio il calcio è una terapia, un’alternativa all’uso esclusivo e massiccio delle medicine o ai continui ricoveri: per lui si tratta di un fatto assodato, che adesso devono sapere tutti. Per questo organizza il primo mondiale di calcio a cinque per pazienti psichiatrici. Saverio è un visionario, un sognatore e ha il dono di coinvolgere gli altri nelle sue imprese: Paola, la sua giovane assistente, generosa ed entusiasta; Zaccardi, un ex calciatore ludopatico rimasto vedovo che Saverio recupera da una sala bingo per fargli allenare la squadra, ovviamente senza stipendio. Riesce anche a coinvolgere la figlia adolescente, che la sua ex moglie gli affida per ricordargli che è anche un padre. Persino la FIGC gli dà fiducia, fornendogli le vere maglie della Nazionale di calcio italiana. Solo lo psichiatra De Metris rema contro. Stima Saverio, ma teme lo stress che potrebbe generarsi nei soggetti più problematici a causa della competizione e gli nega il finanziamento con il quale Saverio avrebbe dovuto organizzare il torneo calcistico. Ma Saverio, piuttosto che mollare e tradire i suoi ragazzi, ipoteca la casa e mette lui i soldi necessari. Ora tutto è pronto: la prima nazionale italiana di calcio a cinque formata da pazienti psichiatrici può scendere in campo.