Fuori concorso a Venezia 80, arriva nelle sale dal 6 dicembre distribuito da Lucky Red
Fanny (Lou de Laâge) e Jean (Melvil Poupaud) sono la coppia di sposi ideale: entrambi realizzati professionalmente, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati. Ma quando Fanny s’imbatte accidentalmente in Alain (Niels Schneider), un ex compagno di liceo che da sempre ha un debole per lei, perde la testa. I due inizieranno a frequentarsi e a diventare sempre più intimi…
<<È stato così bello tornare a lavorare in Francia! Lo rifarei subito se ne avessi ancora l’occasione>> – ha dichiarato Woody Allen a Venezia 80, dove il film è stato presentato in anteprima fuori concorso.
<<Per il mio cinquantesimo film, ho voluto regalarmene uno in francese. È tutta la vita che provo a fare un film così, è stato molto divertente e mi sono sentito come un vero filmmaker europeo>> – prosegue.
Inoltre, il regista afferma che questo suo ultimo lavoro somiglia per molti versi a Match Point :<<Parla di capriccio, caso, fortuna, di come questi elementi abbiano un impatto dominante nelle nostre vite, anche se non ci piace ammetterlo. I due film dicono le stesse cose, ma con storie differenti>>.
Il futuro? <<Ho una storia da ambientare a New York, se qualcuno acconsente alle mie follie!>> – conclude Allen.
Recensione a cura di Roberto Puntato
Il ritorno di Woody Allen a Parigi è un thriller sotto forma di commedia che riflette, con cinismo e ironia, sui vizi e sull’ipocrisia della borghesia.
Una borghesia che, dietro la maschera delle buone maniere e dei sorrisi forzati, cela, in realtà, fragilità, insoddisfazioni, nevrosi, tradimenti e perfino crimini.
Dopo Match Point, e non solo, la fortuna torna ad avere un ruolo di primo piano nel cinema di Allen, così come quella mescolanza, davvero riuscita e gradevole, di racconto giallo e commedia cinica.
È la prima volta che Allen gira un film in lingua francese e per di più con un ottimo cast tutto locale: il regista si trova a suo agio tra i Boulevard di Parigi e ce lo dimostra mettendo in scena un racconto crudele, grottesco, in perfetto equilibrio tra risate intelligenti e tensione minacciosa.
In particolare è il ritratto del possessivo, geloso e meschino Jean a lasciare il segno, non solo grazie al raffinato lavoro di scrittura, ma anche alla prova di un bravissimo Melvil Poupaud.
La bella e cangiante fotografia di Vittorio Storaro esprime alla perfezione gli stati d’animo e i sentimenti dei protagonisti, mentre l’onnipresente musica jazz accompagna lo svolgimento delle azioni, funzionando da collante tra i differenti toni che si alternano nel film.
Con questo 50° lavoro, Allen ritrova quella freschezza di narrazione che in diverse sue opere degli ultimi anni era venuta a mancare.
Coup de chance è un racconto volutamente leggero e privo di pretestuosi condizionamenti autoriali, eppure profondo e preciso sia negli intenti che nella messinscena. A dimostrazione di un classicismo che, pur tornando su tematiche e situazioni affrontate in passato, non perde in godibilità, incisività e capacità di stupire.