In arrivo il 28 dicembre con Vision Distribution
Dopo il successo di Bell ciao, PIO e AMEDEO tornano dal 28 dicembre al cinema con il nuovo film Come può uno scoglio, nuovamente per la regia di Gennaro Nunziante.
Nel cast anche FRANCESCA VALTORTA, NICOLA RIGNANESE, CHRISTINA ANDREA ROSAMILIA e con CLAUDIO BIGAGLI.
Il film è distribuito da VISION DISTRIBUTION.
Sinossi
E se un giorno scoprissi che la vita che hai non è quella che volevi? Che qualcuno giorno dopo giorno ha addormentato i tuoi desideri fino a farti diventare un altro da te stesso?
È quello che succede a Pio, un ragazzo dal carattere debole e impacciato, al quale il defunto papà Salvatore, ricco costruttore, ha imposto le sue scelte.
Eppure, la sua è una vita agiata da fare invidia. Avvocato e ora anche presidente dell’azienda del papà, sposato con Borromea, padre di due bambini, Ginevra e Manfredi, vive nel castello dei marchesi Pasin, i suoi suoceri, proprietari della storica cantina vinicola di famiglia dove producono prosecco. E non è finita.
Adesso un gruppo di imprenditori locali lo ha candidato a sindaco del paese perché essendo un debole lo possono manovrare facilmente. Pio è come anestetizzato in quella vita non sua ma gli uomini si sa sono come i vulcani, dormono silenziosi per anni e poi è un attimo e il fuoco torna ad esplodere.
La scintilla la offre il parroco del paese don Boschin, guida spirituale del defunto padre di Pio che gli chiede il favore di assumere come autista Amedeo, un ragazzo dal passato turbolento che l’ha visto spesso finire in carcere e che sta cercando di reinserirsi nel mondo del lavoro.
Quella di Amedeo è una vera e propria irruzione nella vita di Pio; con i suoi modi espliciti e la sua esuberanza inizia a sovvertire la consolidata armonia famigliare.
La situazione diventa presto ingestibile; Borromea e i suoceri marchesi chiedono la testa di Amedeo, ma Pio non ha la forza di mandarlo via, una scelta che risulterà vincente. Sì, perché, contagiato dal coraggio di Amedeo, Pio metterà in discussione tutto e andrà a riprendersi la vita che voleva e farà pace con i suoi desideri. Una rivolta totale che lo porterà con Amedeo a intraprendere un viaggio carico di sorprese, fino alla scoperta che quell’autista non è giunto lì per caso, che quelle loro vite così diverse sono unite da qualcosa di forte e incredibile perché nessuno è niente per nessuno.
Pio e Amedeo raccontano Come può uno scoglio
“L’idea e il titolo del film sono nati da Gennaro Nunziante – racconta Pio – Io interpreto un uomo abituato a camminare sul morbido (da qui la metafora della sabbia) eppure in crisi, la cui vita viene risolta dall’incontro con un avanzo dì galera (interpretato da Amedeo, che simboleggia lo scoglio del titolo). Più scorretto di Belli ciao ma in un certo senso una sua evoluzione, questo film è pur sempre una commedia per famiglie, ma nella direzione della nostra comicità, perché non possiamo deludere le aspettative del pubblico che viene a vederci. Per questo motivo, è un film onesto, per tutti.”
“In Tv e a teatro noi comici siamo più liberi; al cinema, invece, dobbiamo stare più addosso alla storia – dice Amedeo – Ci prendiamo la responsabilità di affrontare eventuali polemiche, lo facciamo da sempre. Il periodo che viviamo, d’altronde, non è particolarmente favorevole per fare comicità, perché è sempre più facile urtare la sensibilità altrui. La comicità, invece, dovrebbe essere un terreno franco, dove tutto si può dire e si può fare. Crediamo anche che la gente vera, e non quella dei social, voglia ancora ridere di pancia e di cose semplici, e noi le diamo ciò di cui sente il bisogno. Il nostro mestiere è facile facile, chi va a vedere un nostro film ha voglia di staccare per 1 ora e mezza dai problemi della vita. Il nostro è, quindi, un compito effimero, ma prezioso”.
Anche questo film, come il precedente, è girato nel territorio di Foggia e del Gargano, quello di origine del duo.
”Dobbiamo tutto a Foggia – dice Pio – è una terra magica, anche se spesso viene inserita in fondo alle classifiche. Un po’ come è successo a Napoli, che invece ha dimostrato, a dispetto di come la dipingevano, di essere una città fantastica. Secondo noi la situazione nel territorio del foggiano non è così devastante come la descrivono. Io che ora vivo a Milano, posso dire con certezza che il capoluogo meneghino non ha meno problemi di Foggia”.
“Io a Foggia ancora ci abito e non mi fa mai sentire in pericolo – prosegue Amedeo – Certamente vive delle difficoltà, ma noi la amiamo sconsideratamente. È grazie a lei se abbiamo avuto gli stimoli per fare questo lavoro. È piena di gente vera; io infatti non riesco a staccarmici”.
Alberto Leali