L’anteprima mondiale al Festival del Cinema di Venezia 2023
Comandante è un film diretto da Edoardo De Angelis, che ne cura anche la sceneggiatura con Sandro Veronesi, e in uscita nelle sale il primo novembre con 01 Distribution.
Il cast vede come protagonista Pierfrancesco Favino accompagnato da Massimiliano Rossi, Johan Hedenbelrg e Silvia D’Amico.
Per chi non conoscesse la storia di Salvatore Todaro, Comandante di sommergibili della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale, il film ne analizza la figura, evidenziandone l’esigenza di anteporre i valori dell’etica e della solidarietà umana alla logica brutale dei protocolli militari.
《Todaro è un magnifico esempio di quello che cerco nel mio mestiere. Era tante cose insieme: un cattolico praticante, uno spiritista, un appassionato di filosofia orientale e soprattutto un militare convinto. Era un uomo pieno di gradazioni, che è quello che cerco e che amo in un essere umano. Obbediva a una legge più alta che metteva l’uomo al primo posto, sentendo di appartenere a certo tipo di cultura》– dichiara Favino nel ruolo di Salvatore Todaro, il Comandante.
Il film potrebbe far emergere anche una lettura politica e, a questa domanda, il protagonista risponde:《Non ho paura di interpretare personaggi di questo genere e non temo alcuna lettura politica》.
Nemmeno il dialetto veneto, nello specifico il chioggese, ha impaurito il cast, soprattutto l’attore partenopeo Massimiliano Rossi:《Non volevo cadere nel ridicolo e ho imparato solo le mie battute, seguivo anche l’intonazione di Favino; mentre per il protagonista:《Rispetto all’originale, ho voluto mantenere un’intonazione bassa, perché si sposava bene con la sceneggiatura》.
SINOSSI
All’inizio della Seconda guerra mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e carico di materiale bellico inglese, che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, Salvatore Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una leggenda: “Perché noi siamo italiani”.
Roberto Puntato