Al cinema solo il 13, 14 e 15 novembre
CODICE CARLA è il film documentario scritto e diretto da Daniele Luchetti e prodotto da Anele e Luce Cinecittà con Rai Cinema che arriverà al cinema solo il 13, 14 e 15 novembre per omaggiare la grande artista Carla Fracci.
Intrecciando rare interviste e immagini di repertorio a testimonianze d’eccezione, CODICE CARLA mostra come la Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa. Era un’insegnante, un’attrice, un’interprete, una donna modesta e laboriosa. Ma cosa l’ha resa un’icona? Qual era il suo codice e qual è il codice di quegli artisti e performer che, col corpo, il movimento e la musica, si confrontano ogni giorno? Per rispondere a queste domande, Daniele Luchetti si concentra sulla vita dell’artista anziché sulla sua biografia cronologica, con l’obiettivo di ispirare i giovani attraverso un’analisi di quella straordinaria esperienza.
CODICE CARLA è prodotto da Gloria Giorgianni con Tore Sansonetti per Anele con Luce Cinecittà e con Rai Cinema ed è distribuito al cinema in esclusiva da Nexo Digital in collaborazione con RTL 102.5, radio ufficiale dell’evento, e con i media partner DANZA & DANZA e MYmovies.it.
Recensione a cura di Carla Curatoli
Bellissimo documentario firmato Luchetti dedicato a una delle più grandi ballerine del ventesimo secolo.
Codice Carla è un lavoro appassionato, da cui emerge tutta l’ammirazione per una donna fascinosa e contemporanea, che il regista cerca in tutti i modi di tirare fuori, sfruttando efficacemente il possente materiale di repertorio a disposizione.
Quasi cercando delle risposte a domande che lui stesso avrebbe voluto fare a Carla, fornendo al contempo al pubblico la chiave per entrare nel suo mondo, e più in generale in quello, magico ed oscuro, di tutti quei performer che calcano la scena, riuscendo ad instaurare un legame, speciale e profondissimo, con il pubblico che li osserva.
La narrazione risulta scorrevole e coinvolgente, priva di enfatismi o stuccherie, cullata dai ricordi di Fracesco e Beppe Menegatti, figlio e marito della Fracci, ma anche dalle testimonianze d’eccezione di Roberto Bolle, Jeremy Irons, Marina Abramovic, Carolyn Carlson, Eleonora Abbagnato, Alessandra Ferri, Enrico Rava, Chiara Bersani, Luisa Graziadei, Vittoria Regina, Gaia Straccamore e Hanna Poikonen.
Ne viene fuori il ritratto di una donna forte, che deve tutto il suo successo alla capacità di sacrificio e al duro lavoro che hanno forgiato il suo fisico mingherlino: ore e ore di allenamento per rendere le sue fragilità dei punti a favore, per trasformare le sue “gambette troppo sottili” nel suo maggior pregio.
Una donna che in fondo Madre Natura non aveva dotato di un particolare talento, tanto che Carla comincia a frequentare la scuola di danza dopo la guerra solo perché, non avendo la sua famiglia possibilità economiche, poteva così assicurarle due pasti al giorno.
Poi l’incontro con Margot Fonteyn trasformerà ogni sua prospettiva: Carla capirà che è quella la “leggerezza” che vuole raggiungere nella danza. E da allora: lavoro, lavoro e ancora lavoro. Ma anche determinazione, tempra e carattere, perché nella vita nessuno ti regala nulla, ma se per raggiungere un obiettivo ce la metti tutta, puoi farcela anche ad altissimi lìvelli.
Un messaggio scontato? Assolutamente no, anzi la storia di Carla si mostra educativa per i giovani, specie per coloro che guardano a questi miti come a degli “alieni fortunati”, senza sapere cosa ha realmente portato al loro successo.
Commovente la frase finale del marito Beppe, che dopo la morte della Fracci si è ritrovato con un “armadio pieno di bellissimi vestiti bianchi, ma senza quel di più (Carla) che aveva dato un senso a tutta la sua vita”.
Ovviamente sono tanti i temi riguardanti la vita di Carla che restano fuori dal film, ma quelli presenti sono esplorati con ammirevole cura, senza fronzoli e con grande ritmo. Perché quello che vediamo sullo schermo è un dinamico ed emozionante percorso di danza e parole sostenuto dalle bellissime musiche degli Atoms For Peace, edite da Thom Yorke (anche Music Supervisor del film) e Sam Petts-Davies, che si sposano alla perfezione con il ricco materiale di repertorio. Un film assolutamente da vedere.