Vincitore del Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes, arriva al cinema dal 4 gennaio con Lucky Red
Close, il secondo film del regista belga Lukas Dhont dopo il bellissimo Girl (2018), è un ritratto emotivamente trasformativo dell’intersezione tra amicizia e amore, identità e indipendenza, dolore e guarigione.
Léo (il sorprendente Eden Dambrine) e Rémi (Gustav De Waele) sono più che amici, hanno 13 anni e il loro legame trascende le semplici etichette.
Visti per la prima volta correre attraverso i rigogliosi prati del Belgio rurale, i due condividono una complicità naturale e abbondante come il raccolto di fine estate.
Niente di così puro potrebbe mai sperare di durare. La visione vividamente toccante dell’identità adolescenziale viene sconvolta da un trauma improvviso, così intenso da sanguinare in ogni scena del film.
Dhont esplora lungo tutta l’opera temi come la mascolinità tossica, le presunte norme della società e l’amore non corrisposto, sacrificando un ritratto abbastanza specifico dell’amicizia maschile di fronte all’eteronormatività per offrire un ritratto molto più ampio di perdita.
Il risultato finale si distingue per la direzione sicura degli attori e per quello stile naturalistico che caratterizza molto valido cinema d’autore d’Oltralpe.
Close è essenzialmente diviso in due, con la prima metà che segue i ragazzi insieme e la seconda che li separa.
Entrambi integrano “la coppia” all’interno di un mondo più ampio di famiglia e amici che non comprende completamente la loro emotività. Come un racconto di naufraghi, Dhont traccia il processo di reintegrazione con l’elegante simbolismo del mutare delle stagioni. L’estate spensierata lascia il posto al raccolto autunnale, che presto porta a un inverno di malcontento condiviso.
Certo, Close può cadere vittima di alcuni tropi narrativi e di un finale che potrebbe non soddisfare lo spettatore medio, ma è innegabile che, nel complesso, risulti toccante per gran parte della sua durata. Uno sguardo tenero e dolente sull’innocenza dell’infanzia perduta.
Federica Rizzo