La nuova serie di Rai1 è diretta da Michele Soavi e andrà in onda dal 15 marzo per quattro prime serate
Makari è la nuova serie di gialli ambientata nella cornice della Riserva dello Zingaro che ha come protagonista Saverio Lamanna, scrittore per vocazione e detective per caso, alle prese con i drammi e le contraddizioni dell’Italia di oggi.
Dopo i successi de Il Commissario Montalbano la Rai punta a decretarne un successore: il palermitano Claudio Gioè vestirà, infatti, i panni del protagonista, “un personaggio che per un attore è un vero invito a nozze” (la nostra videointervista completa a fine articolo).
Con lui nel cast troviamo Ester Pantano, Domenico Centamore, Antonella Attili, Sergio Vespertino, Filippo Luna e con Tuccio Musumeci, Mariabella Piana, Antonio Liotta, Vanessa Galipoli e Francesco Occhipinti.
La serie con protagonista Claudio Gioè, diretta da Michele Soavi e tratta dalle opere letterarie di Gaetano Savatteri e andrà in onda dal 15 ottobre su Rai1 per quattro prime serate.
MAKARI: IL CAST
Il cast della serie di Rai 1 vede come protagonista il detective/scrittore Saverio Lamanna (Claudio Gioè) alle prese con indagini sparse per tutto il territorio del trapanese. Ad affiancarlo ci saranno l’amico fidato Peppe Piccionello (Domenico Centamore) e Suleima (Ester Pantano), una giovane studentessa universitaria che lavora a Makari solo nel periodo estivo e che farà perdere la testa al nostro protagonista. Naturalmente Saverio dovrà confrontarsi col comando di Makari, tra cui troviamo il Maresciallo Guareschi (Sergio Vespertino) e il Vicequestore Randone (Filippo Luna). Altro punto di ritrovo di Lamanna è la locanda della Tonnara di cui è proprietaria Marilù (Antonella Attili), che ha visto crescere il protagonista e che per tutti gli abitanti del luogo è come una madre.
MAKARI: SINOSSI PUNTATE
I COLPEVOLI SONO MATTI (1a PUNTATA)
Saverio Lamanna (Claudio Gioè), brillante giornalista giunto all’apice della carriera, di colpo ha perso tutto. Scappa da Roma e si rifugia in Sicilia, nella piccola località di Màkari, dove si trova la casa al mare della sua famiglia, ormai disabitata da anni. È venuto qui per leccarsi le ferite e riflettere, inaugura invece una nuova vita. A Màkari Saverio ritrova la schietta e cara amicizia del bizzarro ma impagabile Piccionello (Domenico Centamore) e incontra una ragazza, Suleima (Ester Pantano), che è subito uno spiraglio di luce, la possibilità di un amore. Ma saranno soprattutto la vicenda di un bambino, morto in circostanze tutt’altro che chiare, e il dramma di un operaio che ha perso il posto dopo trent’anni di duro lavoro a strapparlo dal proprio senso di fallimento e a fargli scoprire la sua più autentica vocazione, quella di scrittore. Uno scrittore con un particolare fiuto per le indagini che, quando si imbatte in un mistero, è determinato ad andare fino in fondo.
LA REGOLA DELLO SVANTAGGIO (2a PUNTATA)
Malgrado la slavina che si è lasciato alle spalle, la nuova vita di Saverio a Màkari non va affatto male: è sempre più convinto della ritrovata attività di scrittore, la relazione con Suleima procede felicemente, increspata solo da un po’ di gelosia, e Piccionello ormai, più che un amico, è un pezzo di famiglia. Peccato, però, che il conto in banca sia perennemente in rosso, tanto che Saverio si ritrova a dover accettare un lavoro come guida per un tour enogastronomico. E così parte con un pulmino insieme a Piccionello, alla volta di varie e tipiche località siciliane. Ma presto si rende conto che nella comitiva che sta accompagnando c’è qualcosa di strano: in quel gruppo di presunti amici s’intrecciano risentimenti e rancori terribili. Un’autentica rete di odio che circonda un solo uomo, Olmo, il tracotante (e potente) capo del gruppo. Quando Olmo morirà, Saverio non avrà dubbi: è un delitto. E comincerà a dare la caccia al colpevole.
E’ SOLO UN GIOCO (3a PUNTATA)
È morto Franco Rizzo, ex promessa del pallone e cugino di Saverio. Un incidente d’auto, una tragedia. Saverio, a dire il vero, quasi non si ricorda di lui, ma il padre pretende comunque che vada al funerale. Saverio obbedisce al genitore, ma è sempre più nervoso, perché se è vero che non ricorda il cugino, è ancora più vero che non vuole ricordare, ricorrendo alla sua solita strategia: rimuovere i sentimenti e il dolore senza affrontarli; strategia messa in atto dalla morte della madre. A poco a poco, però, Saverio si rende conto che la morte di Franco non è stata un incidente, ma un omicidio. E, allora, cercando la verità su quel singolare delitto, comincerà anche ad affrontare la verità dei propri sentimenti. Sciogliendo l’enigma, oltre a scoprire il colpevole, Saverio ritroverà nel proprio cuore il commovente ricordo di quel cugino a cui da bambino aveva voluto molto bene. La morte di Franco, però, non è l’unica ragione di scompiglio nei sentimenti di Saverio: Suleima ha un colloquio di lavoro a Milano e, se andrà bene, a breve dovrà lasciare Màkari.
LA FABBRICA DELLE STELLE (4a PUNTATA)
Suleima ha ottenuto il lavoro a Milano. Per lei e Saverio si avvicina il momento dei saluti e i due devono decidere del loro futuro insieme, o meno. Fra l’altro Suleima è assai nervosa e tesa. Ha una novità, ancora più dirompente dell’imminente separazione, e non sarà facile comunicarla al suo compagno. A complicare queste giornate c’è anche un nuovo lavoro che Saverio ‐ a causa della cronica penuria di soldi ‐ non può rifiutare: viene assunto dalla ricca Flaminia De Simone per fare da press agent al film di sua sorella Gea, regista e produttrice. Il film partecipa a un importante festival siciliano e Saverio deve partire subito, insieme a Piccionello immediatamente a suo agio nello spumeggiante mondo festivaliero. In realtà, il lavoro di ufficio stampa è poco più di una copertura: il vero motivo per cui Lamanna è stato assunto è proteggere Gea dal violento fidanzato, Alo Pereira, che l’ha già picchiata molte volte e sembra sempre più fuori controllo. Saverio però fallisce il suo compito di guardia del corpo: una mattina Gea De Simone viene trovata morta, assassinata. Saverio è attanagliato dal senso di colpa e, più determinato che mai, decide che non se ne andrà di là finché non troverà il colpevole.
Roberto Puntato