Al Teatro Biblioteca Quarticciolo, dall’8 all’11 maggio: un’occasione di formazione e riflessione con l’artista e pedagoga CHIARA GUIDI
L’8 maggio, dalle ore 18.00 alle 19.30, avrà luogo Libertà di movimento, laboratorio teorico e gratuito rivolto ad artisti, insegnanti e genitori a cura di Chiara Guidi.
Un incontro tra persone che osservano ed esercitano la critica su alcuni fatti di rilevante condizionamento sociale. Ci si trova, così, in teatro intorno a un tavolo per provare a praticare una “libertà di movimento” che generi domande su come poter agire realmente nell’invenzione.
Dal 9 all’11 maggio, dalle ore 16 alle ore 20.00, avrà luogo, con partecipazione gratuita. Esercizio di lettura rivolto ai cittadini.
È un invito alla lettura in coro di componimenti della poetessa tedesca Nelly Sachs, a partire dalla tecnica molecolare messa a punto da Chiara Guidi nel suo percorso di ricerca vocale.
Verranno svolti esercizi per dare espressione e cadenza ai singoli fonemi in una prospettiva di orchestrazione. Il coro messo a punto nelle tre giornate confluirà in Lettere dalla notte di Nelly Sachs, lettura-concerto di e con Chiara Guidi (con il musicista Natàn Santiago Lazala), in scena l’11 maggio 2019 alle ore 21.00 (Biglietti: Intero 10€ – Ridotto 8€ (over 65, under 24, possessori di Bibliocard).
A intersecare la voce di Chiara Guidi saranno: il Coro degli orfani, il Coro dei nascituri, il Coro dei salvati. L’esercitazione è aperta a persone con o senza esperienza scenica. Vi potrà partecipare chiunque voglia dimenticare la propria voce per ritrovarla tra le voci.
In Lettere dalla notte la scrittura di Nelly Sachs, premio Nobel nel 1966, verrà percorsa da Chiara Guidi anche attraverso il carteggio che l’autrice ebbe tra il 1954 e il 1969 con Paul Celan (“Ma tu capisci, viviamo entrambi nella patria invisibile”), con cui condivise le ferite del Novecento e la condizione di esule dalla Storia.
Nelly Sachs (Berlino, 1891 – Stoccolma, 1970) è una scrittrice tedesca di famiglia ebrea. Dopo avere ricevuto l’ordine di presentarsi a un campo di lavoro, nel 1940, riesce a fuggire in Svezia, dove vivrà per tutta la vita. Finita la guerra cominciano ad arrivare le notizie della morte di familiari e amici nei campi di sterminio nazisti. Sono proprio questi gli anni in cui inizia quell’intensa attività poetica che la trasformerà in una delle voci più incisive del suo secolo.