Il film che ha chiuso la 37ma edizione del Torino Film Festival arriva nelle sale italiane il 5 dicembre con 01 Distribution
Rende omaggio ad Agatha Christie il brillante nuovo film di Rian Johnson (Looper, Star Wars: Gli ultimi Jedi), presentato in anteprima al Torino Film Festival 2019.
Cena con Delitto – Knives Out vanta un poderoso cast di stelle hollywoodiane (Daniel Craig, Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Christopher Plummer, Toni Collette) per mettere in scena un mistery murder che mescola abilmente suspense, intrighi e divertimento.
Il romanziere ed editore Harlan Thrombey (Plummer), carismatico patriarca di una famiglia allargata, viene trovato con la gola tagliata dalla giovane cameriera Marta (de Armas) la mattina dopo la festa per il suo 85esimo compleanno. Arrivano, così, due ispettori di polizia (Lakeith Stanfield e Noah Segan), l’investigatore privato Benoit Blanc (Craig) e i familiari di Thrombey, ognuno con un motivo valido per volere la morte del patriarca.
Johnson sviluppa la pellicola attraverso una serie di interviste ai personaggi coinvolti nella vicenda, che svelano al pubblico le loro azioni prima della morte di Thrombey. Allo stesso tempo, tramite incisivi e mai ingombranti flashback, disvela i momenti salienti della notte del delitto, centellinando indizi e offrendo così gli strumenti per identificare l’assassino.
Il regista invita, quindi, lo spettatore a giocare una partita di Cluedo, sfruttando una trama ingegnosa, dei dialoghi irresistibili e il talento di un cast straordinario alle prese con personaggi gustosamente eccentrici.
Il fine è quello di realizzare una trasposizione in chiave moderna delle più classiche opere gialle, senza trascendere dai canoni del genere ma piuttosto affrontandoli con humor ed acume. Ne deriva, al contempo, il lucido ritratto di una famiglia americana che rivela tutti i caratteri della nostra società contemporanea.
Ironia, precisione, armonia sono gli elementi che rendono Cena con delitto un divertissement assolutamente imperdibile, capace di rinverdire un genere demodé che sembrava non aver più nulla da dire.
Alberto Leali