L’ex cattivissimo Gru e sua moglie Lucy vengono licenziati dal loro ruolo di agenti segreti perché si lasciano scappare il temuto ladro Balthazar Bratt, ex bimbo prodigio con la passione per gli 80’s. Gru è disperato, ma all’improvviso viene a sapere di avere un fratello gemello da cui è stato separato alla nascita, il capelluto, e ancora cattivissimo, Dru. Col suo aiuto dovrà fermare Bratt.
Il terzo capitolo del franchise campione di incassi di Illumination Entertainment e Universal Pictures conferma la riuscita di un prodotto divertentissimo e ricco di inventiva, che non mancherà, ancora una volta, di conquistare il pubblico più vasto.
E soprattutto i nostalgici degli anni ’80 non potranno non adorare l’irresistibile villain Balthazar Bratt, che combatte danzando a suon di Madonna e Take On Me, col corpo molleggiato di Michael Jackson e indossando mega spalline e tutina viola.
Il film è diviso in quattro filoni paralleli: le avventure dei fratelli Gru e Dru; le vicende di Lucy, che cerca con non poca difficoltà di entrare nel ruolo di madre adottiva; la piccola Agnes alla ricerca di un mitico unicorno e le peripezie degli immancabili Minions, che abbandonano Gru perché non tollerano la sua decisione di non essere più cattivo.
Molto meno presenti rispetto ai precedenti due capitoli, i Minions rimangono comunque i protagonisti delle scene più divertenti del film, tra cui l’improvvisa partecipazione a un talent show in cui intonano una spassosissima canzoncina nella loro lingua incomprensibile.
Gag, scene d’azione e momenti introspettivi dedicati ai buoni sentimenti si alternano con perizia e rendono il film piacevolissimo come i due capitoli precedenti, grazie anche a una sceneggiatura come al solito ben scritta: un inno, colorato, genuino e allegramente contagioso, alla famiglia allargata.
Roberto Puntato