In scena dal 15 al 19 aprile
Carrozzeria Orfeo, nota per la sua capacità di esplorare le contraddizioni umane attraverso una lente grottesca e ironica, torna al Teatro Vascello con “Salveremo il mondo prima dell’alba”. Esplora, così, un nuovo territorio: quello del benessere e della classe dirigente.
Dopo aver indagato i reietti e i perdenti, la compagnia si immerge nell’universo degli “eletti”, dei ricchi e dei vincenti, ma con un twist paradossale. Questi protagonisti, pur possedendo il successo materiale e il comfort, si trovano prigionieri di un sistema che li costringe a rimanere intrappolati in una spirale di responsabilità asfissianti e vuoti esistenziali, dove il dolore e la sofferenza non sono più tollerati e le emozioni genuine sono diventate rare.
La trama si sviluppa in una clinica di lusso situata su un satellite nello spazio, un luogo esclusivo dove i super-ricchi si recano per curare le loro dipendenze contemporanee: dal lavoro e dai psicofarmaci, fino alle dipendenze affettive e sessuali. I protagonisti, immersi in un mondo dove la realtà sembra sospesa, sono vittime di un sistema che non lascia scampo, un sistema che più che curare, espone le crepe più profonde dell’animo umano. La clinica diventa così il simbolo di una società che ha dimenticato il valore della comunità, dell’umanità e della solidarietà, riducendo le persone a semplici consumatori delle proprie emozioni.
Con un tocco di umorismo e una grande attenzione ai paradossi sociali, lo spettacolo riflette sulle dinamiche di un mondo dove l’individuo è costretto a “produrre” senza fine, senza possibilità di fermarsi a riflettere sulla propria condizione o sulla propria sofferenza. In questo contesto, il concetto di resilienza è presentato come una nuova forma di oppressione: un invito ad ignorare il dolore e ad andare avanti a qualsiasi costo. Il sistema, infatti, si nutre del continuo desiderio di più, in un ciclo senza fine, proprio come un’infinita ricerca di soddisfazione che porta solo a nuovi, più ossessivi desideri.
La drammaturgia di Gabriele Di Luca porta in scena questa critica feroce con un linguaggio che non ha paura di osare. Ogni personaggio è il riflesso di un’umanità allo sbando, costretta a convivere con la disillusione e l’autoinganno. La scenografia e la regia, in perfetto stile Carrozzeria Orfeo, enfatizzano il contrasto tra l’apparente lusso e la miseria interiore dei protagonisti, dando vita a un’atmosfera al contempo surrealista e inquietante.
La riflessione sull’indifferenza e sull’egoismo dilaganti si intreccia con la critica sociale, mettendo in luce l’impossibilità di agire collettivamente su temi cruciali come il cambiamento climatico e l’ingiustizia globale, quando la società è concentrata solo sull’autoaffermazione e sul successo personale. L’opera si interroga su come, in un mondo dove la politica è ormai solo comunicazione e l’empatia è un concetto svuotato, diventa difficile, se non impossibile, intraprendere battaglie comuni.
“Salveremo il mondo prima dell’alba” non è solo uno spettacolo sulla decadenza morale della nostra società; è anche un invito a riscoprire, tra le rovine, un senso della vita che possa ancora portarci alla salvezza. Attraverso una scrittura potente e un’interpretazione straordinaria, Carrozzeria Orfeo ci guida in un viaggio surreale che, sebbene tra le pieghe della critica più spietata, non rinuncia mai a un’ironia liberatoria, in grado di farci riflettere sul nostro stesso ruolo in un sistema che pare ormai irredimibile.
Roberto Puntato