Prodotto da Paco Cinematografica, il film sarà distribuito da Vision Distribution a partire dal 10 ottobre
E’ un gustoso heist movie al femminile Brave ragazze, il secondo lungometraggio di Michela Andreozzi che arriva dopo l’apprezzato Nove lune e mezza.
L’ispirazione deriva dalla storia vera di una banda di rapinatrici francesi travestite da uomini, che operavano nella zona di Avignone nella metà degli anni ’80.
La Andreozzi resta fedele all’epoca, ma cambia l’ambientazione, scegliendo la Gaeta della sua infanzia, dove andava in vacanza con tutta la famiglia. Ma soprattutto si concentra nuovamente sulla complessità dell’universo femminile, servendosi di ben quattro efficaci ritratti di donna.
“Brave ragazze è al contempo un film in costume, un giallo, un’action, un dramma, una commedia – racconta la regista – Mi piaceva l’idea di indagare su come la condizione femminile fosse cambiata dagli anni ’80 ad oggi. Purtroppo molte cose son rimaste le stesse, ma questa vicenda ha almeno avuto il merito di sfatare un pregiudizio, quello che le rapine non sono “cose da donne”. Ancora oggi ci si pone il problema del genere e sarebbe bello, un giorno, se non lo si facesse più”.
Una madre single che fatica a sbarcare il lunario (Ambra Angiolini), due sorelle orfane rimaste sul lastrico (Ilenia Pastorelli e Silvia D’Amico), una corista molto religiosa e maltrattata dal marito (Serena Rossi) sono le protagoniste del film scritto dalla stessa Andreozzi insieme ad Alberto Manni, a cui danno anima quattro delle migliori attrici della nostra commedia. A loro si aggiunge una al solito deliziosa Stefania Sandrelli, nel ruolo della madre, un po’ ingombrante, del personaggio di Ambra Angiolini.
“Tutte e quattro le ho individuate mentre scrivevo la sceneggiatura, avevo voglia di lavorare con loro – rivela la Andreozzi – Ambra è mia amica da tempo, con Ilenia è stato un colpo di fulmine, mentre Serena e Silvia le ho conosciute attraverso i loro film. Il personaggio di Stefania, invece, si ispira a mia nonna, una donna di umili origini, ma viva, agile, premurosa, con un grande senso dell’eleganza e femminilità“.
La Andreozzi si dimostra abile nel gestire più generi e toni, costruendo un prodotto felicemente atipico per il cinema italiano; al contempo, regala alle sue interpreti dei ruoli che sfuggono ai cliché e si colorano di sfumature inedite, esaltando così il talento di ognuna.
Roberto Puntato