Applaudito dalla critica alla Berlinale 2018, Becoming Astrid arriva al Nordic Film Fest di Roma presentato dall’attrice protagonista Alba August e dal produttore Lars G. Lindström
La vita della scrittrice Astrid Lindgren è al centro di Becoming Astrid, il bellissimo film di Pernille Fischer Christensen, presentato al Nordic Film Fest 2019 alla presenza della protagonista Alba August e del produttore Lars G. Lindström.
Le vicende dell’autrice di “Pippi Calzelunghe”, libro per ragazzi conosciuto e amato in tutto il mondo, sono infatti molto meno note di quelle del personaggio da lei creato.
Pernille Fischer Christensen ci cala subito nella quotidianità del piccolo paese natale della Lindgren alla fine degli anni ‘20, dove la giovane Astrid vive felice accanto ai numerosi fratelli e a un padre e una madre rigidi ma amorevoli.
La regista mette subito in evidenza lo spirito anticonformista della protagonista, dotata di un’irriverente vitalità, di un innato senso di libertà e di uno spiccato talento per la scrittura.
Ma il destino ha in serbo per Astrid anche alcune spiacevoli sorprese. Assunta come tirocinante nello studio dell’editore di un giornale locale, la ragazza, appena diciottenne, suscita subito le attenzioni dell’uomo, già sposato, con figli e con un divorzio in atto. Astrid rimane incinta, ma per evitare al padre di suo figlio il carcere per adulterio, si trova costretta a trasferirsi a Stoccolma. Qui intraprende gli studi di segretaria, ma poi decide di recarsi in Danimarca per mettere alla luce il suo bambino, aiutata da un’avvocatessa che supporta le ragazze madri e i loro figli.
Da quel momento in poi la vita di Astrid cambia radicalmente: la regista è brava nell’evidenziare la profonda evoluzione del personaggio e soprattutto la delicata fase in cui abbandona l’adolescenza per diventare donna e scrittrice.
E’ allora che la protagonista prende consapevolezza che quell’infanzia che si era lasciata alle spalle a causa dei problemi della vita sta tornando da lei per accompagnare il resto del suo cammino.
Becoming Astrid evidenzia la comprensione intima che la Lindgren ha del mondo dell’infanzia, quella che ha reso le sue storie così vicine al vissuto dei suoi piccoli lettori, ergendola a cantrice del loro animo e delle loro emozioni.
Le sue opere hanno infatti la capacità di coinvolgere anche il pubblico adulto, affascinato dalla possibilità di tornare, anche solo per qualche ora, a quell’infanzia spensierata protagonista delle sue storie.
L’inedito sguardo sul mondo, la fervida immaginazione, la forza di lottare e di non piegarsi alle ferite hanno reso, infatti, la Lindgren l’animo ribelle, eccentrico e stravagante che ritroviamo negli indimenticabili protagonisti delle sue opere.
Le vicende di Astrid sono inoltre scandite dalle migliaia di messaggi che l’autrice, ormai ultranoventenne (interpretata da Maria Fahl Vikander, madre di Alicia), riceve dai giovanissimi lettori innamorati delle sue storie.
Ottimo è l’intero cast del film, a cominciare dalla giovane Alba August (figlia del noto regista Bille), perfetta nel delineare l’evoluzione psicologica della protagonista e i suoi molteplici moti dell’animo.
Un biopic solare, appassionante, finalmente privo di stilemi, che ha ottenuto 7 nomination ai Guldbagge Awards (gli Oscar del cinema svedese), tra cui miglior film e miglior attrice. Sicuramente un bell’inizio per l’ormai affermata manifestazione romana dedicata alla promozione della cinematografia e della cultura dei Paesi Nordici.
Alberto Leali