L’attore, nella Capitale per girare alcuni episodi della soap, ci racconta il suo personaggio, il suo rapporto con la fede e il suo amore per i viaggi e per l’Italia
Quello tra Thomas, Hope e Liam è un triangolo amoroso che sta tenendo sulle spine i moltissimi fan di Beautiful.
La soap dei record sbarca nuovamente in Italia per alcuni episodi girati fra le bellezze della Capitale: per l’occasione abbiamo incontrato Matthew Atkinson, alias Thomas Forrester, che ci ha parlato non solo del suo personaggio, ma anche di alcuni interessanti aspetti della sua vita privata.
“Calarmi nei panni di Thomas non è stato facile – rivela Matthew – specie perché ho dovuto mettere in scena una personalità e dei sentimenti che non mi appartengono. Ho cercato, però, di empatizzare con lui, di avvicinarmici con rispetto, specie in relazione alla tema della malattia mentale. Thomas vive le ossessioni in maniera molto forte, ma gli voglio bene, spero davvero che riesca a trovare l’amore”.
Matthew, diversamente dal personaggio che interpreta, si definisce, invece, molto più saldo ed equilibrato. Il merito va anche al suo legame con la fede, che lo sostiene in tutti i momenti più importanti della sua vita.
“Ho un rapporto speciale con la fede e con Dio – racconta l’attore – mi hanno dato la forza di superare anche dei momenti molto difficili. Mi piace pensare di essere uno strumento di Dio per fare qualcosa di buono per gli altri e rendere felice qualcuno. Ritengo certamente la fede un pilastro della mia vita”.
Atkinson ci parla anche del suo amore per l’Italia e le sue bellezze, rivelando di essere felicissimo di tornare a Roma.
“È la mia terza volta qui a Roma, è una città bellissima e che amo molto. Ma, in generale, sono innamorato di tutta l’Italia, perché si mangia benissimo, ci sono dei posti straordinari e le persone sono molto disponibili. Sono stato anche a Firenze, a Como, a Venezia e sono state tutte ottime esperienze”.
Atkinson rivela, d’altronde, di essere un grande viaggiatore, sin da quando era un bambino.
“Ho sempre viaggiato molto, quindi sono abituato a non essere sempre nello stesso posto e a modificare spesso le mie abitudini. I cambiamenti non mi hanno mai fatto paura, anzi li ho sempre accettati volentieri. Penso che portino a crescere e ad evolversi”.
Roberto Puntato