Jean-Michel Jarre, Nick Cave, Stefano Bollani, Gianna Nannini, Antonello Venditti, Ben Harper, Wardruna: la nuova edizione della rassegna musicale trasforma l’Anfiteatro di Pompei in un crocevia globale di arte, storia e innovazione
Le antiche pietre dell’Anfiteatro di Pompei tornano a vibrare sotto il battito di Beats of Pompeii, la stagione musicale estiva che, dal 27 giugno al 5 agosto 2025, riporta i grandi nomi della musica internazionale in uno dei luoghi più affascinanti e iconici del mondo. Dopo il successo della prima edizione, il festival rilancia con 14 concerti che spaziano tra generi, linguaggi e visioni artistiche, confermandosi come uno degli appuntamenti più attesi del panorama culturale europeo.
Ad aprire la rassegna saranno due serate evento con Andrea Bocelli, seguito da un momento di altissimo valore sinfonico con Riccardo Muti e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Il resto del cartellone, curato dal direttore artistico Peppe Gomez, punta a coniugare qualità e attrattiva globale, senza mai perdere il legame con l’unicità del contesto archeologico.
Un programma che unisce mondi diversi
Jean-Michel Jarre, leggenda dell’elettronica e maestro delle performance multisensoriali, porterà a Pompei un live inedito tra intelligenza artificiale e suono tridimensionale. Accanto a lui, il rock poetico di Nick Cave, le suggestioni nordiche dei Wardruna e il blues raffinato di Ben Harper offriranno esperienze musicali diametralmente diverse, ma accomunate da un forte impatto emozionale.
Per gli amanti del rock più energico, arriveranno sul palco i Dream Theater, mentre il pop italiano sarà rappresentato da artisti come Gianna Nannini, Antonello Venditti, Serena Rossi e l’eclettico Stefano Bollani. A chiudere il cerchio, la performance trascinante di Jimmy Sax, che incarna la nuova ondata urban partenopea, e l’inconfondibile sound di Bryan Adams, pronto a regalare momenti di pura nostalgia e adrenalina.
Pompei tra musica, storia e visione
Il festival, promosso dal Ministero della Cultura, dal Parco Archeologico di Pompei, dalla Regione Campania e dal Comune di Pompei, nasce con l’obiettivo di dare nuova vita ai luoghi della memoria. Come sottolineato dal sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, Beats of Pompeii rappresenta un modello di sinergia tra arte, turismo e patrimonio, capace di rimettere in circolo energie culturali e creare nuove esperienze collettive.
L’impegno organizzativo è affidato a Blackstar Entertainment e Fast Forward, che curano la produzione garantendo un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela del sito archeologico.
Un’eredità che guarda avanti
L’ombra lunga lasciata dal leggendario live dei Pink Floyd nel 1971 continua a ispirare la direzione artistica del festival, che ne raccoglie l’eredità per proiettarla nel futuro. Pompei si conferma così non solo come palcoscenico privilegiato, ma come laboratorio culturale capace di reinventarsi, in cui l’archeologia dialoga con l’avanguardia.
“Questa rassegna è lo specchio della trasformazione in atto – spiega Peppe Gomez – e vuole essere un punto di riferimento per chi crede che la musica possa raccontare storie, accendere pensieri e generare bellezza”.
Un’estate da vivere oltre il concerto
Beats of Pompeii 2025 non sarà solo una rassegna musicale, ma un’esperienza totalizzante in cui storia, tecnologia, suoni e visioni si fondono. Un progetto culturale che mette al centro il pubblico, arricchendo il patrimonio artistico della Campania e l’offerta turistica con un format che unisce emozione e consapevolezza.
Un’estate diversa, immersiva, che promette di lasciare il segno. E che a Pompei, tra le ombre dei gladiatori e la luce dei riflettori, dimostra che la musica può ancora essere un rito collettivo capace di riscrivere il tempo.
Alberto Leali