Coppa Volpi per la migliore attrice alla 81ª Mostra del Cinema di Venezia, arriverà nelle sale italiane il 30 gennaio 2025 con Eagle Pictures
Vincitore della Coppa Volpi per la migliore attrice a Venezia 81, Babygirl, diretto da Halina Reijn, è un thriller erotico che esplora il sottile confine tra desiderio e potere. Un’opera che si ispira a classici del genere come Unfaithful – L’amore infedele e 9 settimane e ½, ma senza riuscire a replicarne il fascino sensuale e provocatorio.
La storia ruota attorno a Romy (Nicole Kidman), una donna di successo alla guida di un’importante azienda di robotica a New York, divisa tra la sua carriera, il ruolo di moglie e madre, e un matrimonio con Jacob (Antonio Banderas) che, seppur solido, manca di passione. La sua esistenza prende una svolta inattesa quando in ufficio incontra Samuel (Harris Dickinson), un giovane e carismatico stagista che sembra comprendere e accendere i suoi desideri più reconditi. Tra i due nasce una relazione carica di tensione erotica, in cui i giochi di dominazione e sottomissione si intrecciano con il bisogno di libertà.
Babygirl affronta apertamente le dinamiche tra sesso e potere, mettendo in scena numerose sequenze esplicite attraverso cui la protagonista riscopre sé stessa e i propri bisogni più profondi. Tuttavia, nonostante le premesse intriganti, il film fatica a trovare una sua vera identità. Il racconto scivola su un’estetica patinata e su un design convenzionale, senza riuscire a cogliere con autenticità la complessità dell’esperienza erotica femminile. Il risultato è un’opera che, pur cercando di essere audace e moderna, manca di un vero spessore psicologico, lasciando la sensualità e il coinvolgimento emotivo in secondo piano.
Nicole Kidman, con il suo talento e la sua dedizione, porta avanti il film con coraggio, regalando una delle performance più audaci della sua carriera. Tuttavia, lo sviluppo narrativo risulta spesso incerto e, in alcuni momenti, perfino involontariamente comico, vanificando parte del potenziale drammatico della storia.
In definitiva, Babygirl è un film ambizioso che tenta di raccontare il desiderio femminile attraverso una lente contemporanea, ma che si perde in una costruzione troppo superficiale per lasciare un segno indelebile. Resta comunque un’opera coraggiosa, resa affascinante dalla presenza magnetica della Kidman, ma che avrebbe potuto osare di più, non solo nelle immagini, ma anche nei contenuti.
Federica Rizzo