Presentati oggi alla stampa romana i primi due episodi di Baby, la nuova serie originale italiana di Netflix, alla presenza di registi, sceneggiatori e protagonisti
Baby è la seconda serie televisiva italiana prodotta da Netflix dopo Suburra, liberamente ispirata allo scandalo delle baby squillo del quartiere Parioli di Roma.
Diretta da Andrea De Sica e Anna Negri, la serie è composta da 6 episodi e sarà visibile dal 30 novembre 2018 su Netflix in 190 Paesi. Presentati oggi alla stampa romana i primi due episodi, alla presenza dei registi, del collettivo GRAMS, composto dai 5 giovani scrittori Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol coadiuvati da Isabella Aguilar e Giacomo Durzi, e del ricco cast che comprende le due giovani e talentuose protagoniste Benedetta Porcaroli e Alice Pagani, nel ruolo dei loro genitori Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Galatea Ranzi e Massimo Poggio, e i giovanissimi Chabeli Sastre Gonzales, Riccardo Mandolini, Brando Pacitto e Mirko Trovato.
Baby racconta le vicende di un gruppo di ragazzi del quartiere Parioli in cerca della propria identità, oppressi da famiglie che non li capiscono e da un microcosmo fatto solo di apparenze e infelicità. Affamati di amore e alla ricerca di sentimenti autentici, sperimenteranno i lati più oscuri della propria anima, compiendo un profondo e doloroso percorso di crescita.
In particolare Chiara (Benedetta Porcaroli) e Ludovica (Alice Pagani) uniranno le rispettive solitudini per addentrarsi in un labirinto di lusinghe e trasgressione che le porterà a scoprire le vere se stesse.
“Mi sono subito innamorata del personaggio di Chiara – dichiara Benedetta Porcaroli – perché è come se avesse sempre vissuto la vita che gli altri si aspettavano conducesse, ma ad un certo decide di dire basta. Emergerà solo allora il suo vero carattere, quando finalmente compirà scelte davvero sue e di nessun altro. In lei ci sono le luci e le ombre di tutti gli adolescenti in quel difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta: la ricerca della propria identità, il difficile rapporto con l’amore, gli amici e i genitori, la tendenza a dare un’immagine di sé che non corrisponde a quella reale e di custodire segreti inconfessabili“.
“Alice è fragile e chiaroscurale, ma in senso opposto eppure complementare rispetto a Chiara – dice Alice Pagani -. Cerca amore, sicurezza, rapporti autentici in un mondo che non riesce a darglieli, e specie all’interno di un contesto familiare che non la capisce e non si rende conto di ciò che accade dentro di lei“.
La nuova serie di Netflix non manca però di soffermarsi anche sulla sfera genitoriale, in particolare su donne e madri che non riescono ad essere per le proprie figlie dei modelli soddisfacenti in cui volersi rispecchiare.
“Simonetta, la madre di Ludovica, non è mai uscita dalla fase adolescenziale, – afferma Isabella Ferrari – lo dimostra il fatto che continua a frequentare uomini più giovani di lei che la sfruttano economicamente. Non è un personaggio negativo, ma è incapace di prendere in mano le cose pratiche della vita. E’ fragile e umana e commette degli errori in cui è facile cadere per una madre, per questo non mi sento di giudicarla con severità e le sono molto affezionata“.
Privo di sensazionalismi pruriginosi, Baby analizza invece l’interiorità contrastata dei personaggi per farne emergere il conflitto fra nichilismo e bisogno d’amore. “Mi sono trovata di fronte a un racconto corale molto empatico, che aveva come comune denominatore il disagio, senza cadere in alcuna morbosità” – afferma la regista Anna Negri. “La storia delle baby squillo dei Parioli è solo uno spunto – afferma Andrea De Sica – perché in realtà Baby costruisce un racconto a sé che non ha nulla di cronachistico. E’ un film che parte dai personaggi, raccontando il loro coming of age, senza critiche o giudizi. La prostituzione è solo uno degli aspetti trattati, perché ciò che abbiamo voluto raccontare è il mondo complesso e sfaccettato degli adolescenti, alle prese con il loro spesso difficile percorso di crescita“.
Roberto Puntato
Io sono Zeljka Simic e sono artista pittrice libera professionista . Ho studiato alla accademia di belle arti di Roma e sono delle origini dalmate croata di Dubrovnik . Croazia ed Italia confinano e vi sono molti Italiani che vivono nelle parti del nord . Io ho avuto una mia mostra personale e alla galleria di Giorgio di Roberto dove ho esposto un quadro visibile sul sito o facebook galleria di di Roberto e in questa mostra c’era una persona un qualcuno che voleva infastidire me o forse sputtare su valore dello studio e delle università statali ? Io non voglio sapere m mi domando perché vi siete avvicinati alla mia immagine e alla imagine di un dipinto “il primo specchio” che fa parte della grande serie della Soglia (su Google //Zeljka Simic La Soglia//
Vi ha forniti o vi ha sottomesso una dama di Santo Sepolcro Anita Auer Bassi una che mai è diventato una attrice professionista pur essendo Italiana ! Ma io ero una studentessa alla accademia di Roma quella statale certo mantenuta dai miei genitori dalmati una cosa molto frequente non c’entro né con la Romania e neanche con la Bosnia eppoi cosa c’entra io non c’entro nulla con il mondo dello spettacolo e con le persone frustate perché ho realizzato i miei sogni . Grazie