La coppia pluripremiata in scena al Teatro Vascello con Fotofinish, Bahamuth e Anelante
Antonio Rezza e Flavia Mastrella, pluripremiati e proclamati Leoni d’oro alla carriera per il Teatro 2018 dalla Biennale di Venezia, sono i fautori di un nuovo linguaggio comunicativo, inimitabile nel panorama teatrale contemporaneo.
L’arte figurativa e la drammaturgia di Rezza e Mastrella, in grado di esprimere una originalità mai sconfessata, tornano sul palcoscenico del Teatro Vascello presentando tre opere.
Fotofinish, dal 17 al 22 dicembre. Debutta nel 2003 e racconta le vicende di un uomo che si fotografa per sentirsi meno solo. Grazie alla moltiplicazione della sua immagine arriverà a credersi un politico che si rivolge ad una folla che non c’è, ma che lo galvanizza come tutte le cose che non avremo mai. Impazzirà poco a poco … ma mai completamente.
Bahamuth, dal 26 al 31 dicembre. L’opera, del 2006, è liberamente ispirata alla creatura descritta ne “Il Manuale di Zoologia fantastica” di Borges: un pesce talmente immenso e vasto da rappresentare l’impossibilità dell’infinito di essere percepito nella sua completezza dalla scienza umana. Animale che rappresenta, per la coppia RezzaMastrella, un pretesto per raccontare altro. La notte del 31 dicembre dopo lo spettacolo, attenderemo insieme il nuovo anno con l’Asta al Buio, battitore d’eccezione Antonio Rezza.
Anelante dal 3 al 5 gennaio, l’ultimo lavoro. Anelante è l’uomo che esiste nel suo struggimento. Decanta l’alienazione e la disperazione di esseri umani tramutati in entità virtuali. Esalta la visione del sé idealizzato, non riesce ad ascoltare e utilizza solo la sua comunicazione verbale. Anelante è un essere mitologico, affronta con il tratto stilistico tipico di Rezza Mastrella, i contorni delle effigi storico-cromatiche della nostra epoca.
“Ci guardiamo alle spalle. In un momento mai così disperato, siamo a nostro agio. Finalmente tutt’intorno c’è la stessa atmosfera priva di prospettive che ci ha permesso di creare tanta allegria senza che ce ne fosse reale necessità. Facciamo questi tre spettacoli perché con piglio irriducibile abbiamo costruito un esempio di arte indipendente. I compromessi sono vicini alla fine del loro percorso ed essere ammirati dai morti è motivo di vanto e di preoccupazione. Mai come ora il nostro linguaggio è attuale. Adesso sta a noi cambiare strada. Stiamo lavorando alla nuova opera che debutterà in coproduzione con il teatro Vascello nel 2020. E’ una storia senza tempo e senza spazio, con solo le ossessioni.” Antonio Rezza e Flavia Mastrella