Dopo un’assenza di 20 anni, Antonella Arancio torna con un nuovo singolo, Quel vuoto immenso
Antonella Arancio nasce artisticamente sul palco del Festival di Sanremo con i brani Ricordi del cuore (1994) e Più di così (1995). Un grande successo subito la travolge, tra dischi, tournèe per il mondo e molta tv con Pippo Baudo. A distanza di 22 anni, Antonella Arancio torna sul mercato discografico con un’etichetta indipendente e un brano scritto da lei, dal testo maturo e dai suoni celtici, Quel vuoto immenso.
Leggo dalla tua biografia che ti chiami Ursula, è vero oppure si sono sbagliati?
“Sì esatto, all’anagrafe mi chiamo Ursula Antonella. Me lo ha dato mia madre perché le piaceva Ursula Andress. A scuola tutti i professori durante l’appello dicevano Ursula Arancio, anzichè Antonella e io mi nascondevo perchè non mi piaceva. In più, come tradizione siciliana vuole, i miei mi hanno dato il nome della nonna paterna. All’inizio della mia carriera questo nome mi ha procurato un bel po’ di problemi, perché mi firmavo come Antonella e non mi facevano viaggiare”.
Da vent’anni a questa parte è cambiato qualcosa nel mercato musicale in generale?
“A livello nazionale sì, non c’è più la qualità della musica di una volta. Si segue molto la tendenza e manca l’originalità. Oggi la tendenza estiva è solo reggaeton, rap, balli latino-americani, rime senza senso o buttate là… sembra di sentire sempre la stessa musica! E’ cambiato il metodo di canto: oggi si canta solo di gola, ma questo è meglio farlo fare agli americani. Non sono un’amante del genere, sono vecchio stile: disco fisico, melodia e grandi emozioni interpretative. Sono nata ascoltando Mia Martini, Fiorella Mannoia e molti altri grandi della musica. Certo, prima avevamo bisogno delle major per uscire con un disco, oggi con la tecnologia possiamo pure autoprodurci … fortunatamente!”
Ti piacerebbe fare un reality musicale tipo Ora o mai più?
“Ora o Mai più è stata una bella idea di Carlo Conti per dare la possibilità ad alcuni cantanti di farsi conoscere dalle nuove generazioni o rinfrescare la memoria di chi già li conosceva. Mi piacerebbe partecipare, però se dovessero piovere critiche su di me, io risponderei anche a costo di farmi buttare fuori dal programma. Sono una persona che si fa rispettare e non sopporto la cattiveria gratuita, a questo punto preferirei essere giudicata da un insegnante di canto imparziale”.
A distanza di tempo cosa pensi di Sanremo?
“Quando ho partecipato io, ero molto giovane e non capivo cosa mi succedeva intorno; facevo dischi, torunée ovunque, mi chiedevano autografi e ho lavorato tanto con Pippo Baudo. Era un Sanremo fatto di giovani come Andrea Bocelli, Giorgia, Irene Grandi e altri. Quest’anno presenterò un mio nuovo brano, spero mi accettino. Dell’edizione di Baglioni non mi convince molto la sua accoppiata big e giovani che gareggiano insieme, perché se all’epoca c’erano grandi nomi, oggi gli stessi non gareggeranno mai con un giovane!”.
In questi anni di assenza ti sei data o hai dato a qualcuno delle colpe?
“Non mi sono data e non ho dato colpe; certo è stato un periodo di malinconia, ma non mi sono persa d’animo e ora spero di ritornare a fare qualcosa. Nel mio nuovo brano, la frase che descrive meglio quale è stato il mio animo è: “Troppo freddo in questo inverno e non l’ho scelto io, tu le mie rughe sulla pelle”. Guardandomi allo specchio dopo 20 anni, mi sono detta che il mio destino non l’ho scelto io e che io sono le rughe sulla mia pelle. Frase molto poetica e sicuramente quella che mi piace di più”.
A proposito del nuovo brano che ti rilancia sul mercato discografico, Quel vuoto immenso, riguarda in prima persona Antonella Arancio?
“All’inizio mi hanno detto che doveva essere un brano estivo, ma se avessi dovuto seguire le tendenze di oggi avrei preferito restare ferma. Ho scritto e composto “Quel vuoto immenso” con delle sonorità celtiche, perché sono sempre stata una fan del genere ed ho capito che è adatto a me. Il brano ha molte metafore e parlo di quel vuoto che mi ha lasciato la musica, ma so che tutto può cambiare. Mi fa piacere che stia piacendo e sto pensando già al video. Quindi spero vada bene, sto cercando di rimettermi in gioco con molta umiltà e in punta di piedi”.
Roberto Puntato