Diretta da Sean Baker e interpretata da Mickey Madison, torna al cinema dal 20 febbraio 2025 con Universal Pictures
Con Anora, il suo nono film, Sean Baker firma l’opera che lo consacra definitivamente a livello internazionale. Il regista americano, noto per il suo cinema indipendente e autentico – basti pensare a Tangerine, girato interamente con un iPhone, o a Un sogno chiamato Florida – ha realizzato un film che unisce umorismo spregiudicato, ritmo serrato e profondità emotiva. Dopo aver trionfato al Festival di Cannes, che gli ha assegnato la Palma d’Oro, Anora ha ottenuto 6 candidature agli Oscar, tra cui Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attrice Protagonista per Mikey Madison.
A grande richiesta, il film torna nelle sale italiane dal 20 febbraio 2025, offrendo al pubblico una nuova occasione per scoprire una delle commedie più sorprendenti della stagione.
Protagonista del film è Anora (anche se lei preferisce essere chiamata Ani), una giovane spogliarellista di origini russe interpretata da Mikey Madison, che oltre a esibirsi nei locali non disdegna di arrotondare con incontri a pagamento. La sua routine cambia quando incontra Vanya (Mark Eidelshtein), un ventunenne russo figlio di un oligarca, che vive negli Stati Uniti senza freni e senza supervisione.
Se inizialmente la loro relazione si basa esclusivamente sul denaro, ben presto prende una piega inaspettata: durante una vacanza a Las Vegas, tra lusso sfrenato e momenti di pura follia, i due si sposano. Ed è qui che il film prende una svolta ancora più frenetica e imprevedibile.
Dopo il matrimonio, entra in scena una schiera di personaggi secondari che porta la storia su un altro livello. Quando la famiglia di Vanya scopre le nozze, manda dei “gorilla” – guidati da un improbabile prete ortodosso – per annullare l’unione. Ma il ragazzo se la dà a gambe, lasciando sola Anora in balia degli scagnozzi russi: così parte una ricerca forsennata per le strade di New York, con la neosposa abbondonata che si rivela tutt’altro che una semplice spettatrice: è determinata, imprevedibile e pronta a tutto pur di difendere quello che considera il suo futuro.
Se la prima parte del film richiama una versione più disinibita di Pretty Woman, la seconda si trasforma in una commedia d’azione frenetica alla Billy Wilder, fatta di inseguimenti, dialoghi serrati e situazioni al limite dell’assurdo. La città diventa un vero e proprio personaggio: Baker la esplora nei suoi angoli meno turistici, tra vicoli innevati e quartieri periferici, restituendone un ritratto vivido e affascinante.
Ma Anora non è solo una commedia brillante: nel suo ultimo atto, il film cambia nuovamente pelle, portando lo spettatore su un terreno emotivo inaspettato e approfondendo il rapporto che lega la protagonista a Igor, “gorilla” dal cuore d’oro interpretato da Jurij Borisov, candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista. Senza anticipare troppo, Baker costruisce una narrazione che cresce gradualmente, passando dall’ironia più sfacciata a una riflessione profonda sulla natura umana e sulle dinamiche di potere nelle relazioni.
Il personaggio di Anora, che inizialmente sembra solo una ragazza scaltra alla ricerca di una svolta economica, si rivela molto più complesso, costringendo il pubblico a rivedere costantemente il proprio giudizio su di lei. Mikey Madison, in tal senso, offre un’interpretazione magistrale, incarnando, con una mirabile alternanza di toni, un personaggio che sfugge alle definizioni: spogliarellista, escort, moglie, calcolatrice, vittima? Ogni scena la ridefinisce, fino a un epilogo che ribalta tutte le aspettative e che tocca il cuore.
Anora non è solo la commedia più divertente degli ultimi anni: è un film scritto magnificamente, che usa l’umorismo come veicolo per un racconto più profondo, in cui il pubblico viene coinvolto in un gioco di percezioni e giudizi che cambiano in continuazione. Baker non si limita a intrattenere: fa cinema al massimo livello, dimostrando che anche la leggerezza può essere incredibilmente potente.
Alessandra Broglia