Andrea Camilleri per la prima volta attore: Conversazione su Tiresia è il titolo dello spettacolo portato in scena al Teatro Greco di Siracusa che, dopo il successo al botteghino, torna al cinema in replica nazionale il 22 novembre con Nexo Digital. Al via anche uno speciale progetto per le scuole
Conversazione su Tiresia è il titolo dello spettacolo scritto e interpretato da Andrea Camilleri, andato in scena con grande successo al Teatro Greco di Siracusa lo scorso 11 giugno.
Con la regia di Roberto Andò e le musiche dal vivo di Roberto Fabbriciani, Conversazione su Tiresia e il suo autore tornano al cinema grazie a Nexo Digital, dopo il successo al botteghino con oltre 45mila spettatori in tre giorni in oltre 260 sale italiane.
La data fissata per la replica nazionale è il prossimo 22 novembre; in concomitanza prenderà il via un percorso di approfondimento didattico nelle scuole, che permetterà di prenotare esclusive matinée per la visione.
Un pubblico di 4000 persone ha affollato il Teatro Greco di Siracusa, rapito, nel più assoluto silenzio, dall’inconfondibile voce di Camilleri. “È stata per me una grossa sfida: io, solo e cieco, su quell’immenso palco a raccontare una storia di un’ora e mezza” – racconta Andrea Camilleri.
Un racconto originale e complesso, che parte dal mito, ovvero dalla celebre storia dell’indovino cieco Tiresia, per intrecciarsi a quella dello scrittore, che, come lui, ha perso la vista.
“Mi sono reso conto che da quando ho perso la vista, in realtà vedo le cose più chiaramente, così come Tiresia. Si tratta di un personaggio affascinante e prismatico, che in sé raccoglie la straordinaria esperienza dei due sessi ed è capace di vedere presente e futuro attraverso la sua cecità. Ogni autore, da Omero in poi, lo ha modellato a suo piacimento e lui si prestava. E’ così che ha percorso ininterrottamente tutta la letteratura del mondo” – prosegue Camilleri.
Attraverso Tiresia, così, il papà di Montalbano dialoga con i più grandi autori della letteratura mondiale: Omero, Sofocle, Seneca, Dante, T.S. Eliot, Apollinaire, Virginia Woolf, Borges, Pound, Pavese, Primo Levi, ma anche Woody Allen, che fa apparire Tiresia nel suo film La dea dell’amore, il Pasolini dell’Edipo Re e i Genesis di The Cinema Show, il brano sulle cui note si apre lo spettacolo.
Quello di Conversazione su Tiresia è un viaggio colto, ironico, caustico che attraversa le epoche, riflette sulla sua vocazione a raccontare storie e cerca di comprendere cos’è l’eternità (“stare seduto su un palcoscenico dove è stato Eschilo è stato come scoprirla e viverla”).
“Ho dedicato molto al teatro, ho insegnato regia e recitazione e ho scritto 140 spettacoli – prosegue l’artista -. L’arte attoriale, però, l’ho praticata stando dietro le quinte, ovvero essendo attore attraverso gli attori coi quali ho lavorato. Questo spettacolo è, quindi, una summa definitiva della mia esperienza teatrale“.
Un’esperienza, quella di attore, che a Camilleri non dispiacerebbe ripetere. “Perché no! Anche se poi mi toccherà fare un periodo di clausura – yoga: sono un impiegato della scrittura che non ha mai preso un giorno di vacanza o malattia! Se ci sarò ancora, lo rifarò; d’altronde, a 93 anni, pensarlo mi mette di buon’umore e vale come gesto scaramantico“.
Alberto Leali