Il progetto a cura di Federica Di Martino si compone di tre pièce: Anna e Angela (in scena al Teatro India dal 19 al 24 novembre) e Marina (al Teatro di Documenti dal 19 al 25 novembre)
Dalle pagine del libro di Dacia Maraini prende vita sulla scena del Teatro India, dal 19 al 24 novembre, l’orrore della violenza di genere per svelare la complessità di alcune relazioni tra uomo e donna, in cui l’apparenza affettiva può nascondere una radice di sinistra messinscena e quindi lasciare scoprire la sua dote di brutalità, spesso senza arrivare alla morte, ma a una tragica e angosciosa quotidianità.
È così che alcuni racconti dalla raccolta L’amore rubato della scrittrice corrono decisi sul palco trasformandosi in atti teatrali presentati in Amori rubati, un progetto composito a cura di Federica Di Martino, che ne propone qui per la scena due monologhi, con l’adattamento teatrale della stessa Dacia Maraini: Anna nell’interpretazione di Viola Graziosi e Angela con protagonista Federica Restani, entrambe registe e curatrici della propria pièce (la prima con inizio alle ore 21 e la seconda alle ore 22 con un breve intervallo; l’ordine di rappresentazione varia ogni sera).
Due storie di violenza, che si fanno voce e corpo, per abbracciare tutte lealtre, emblematiche di una moltitudine di fatti di cronaca che sono sotto i nostri occhi ogni giorno.
Con Anna, tratto dal racconto Anna e il Moro, nell’interpretazione di Viola Graziosi, si ripercorre la storia vera di una giovane attrice, figlia di un grande attore, e un cantante popolare, violento, che le ha tolto la vita, condannato, ma troppo poco.
«Una musica di violino storpiata, un’anima in frantumi, anzi due. Madre e figlia: un’unica voce. La separazione è strapiombo. La fine, buio: nessuna indulgenza. Cosa ci rende ciechi e ci impedisce di vedere? Chi, di noi, resiste, rimane inerte, complice? – racconta Viola Graziosi –Echi di voci, energia vitale, di Anna e i suoi sogni e poi il silenzio, e il rimbombo storpiato della voce di lui, cantante rock dalle mani violente. Quando Federica Di Martino mi ha proposto di continuare il racconto degli “Amori rubati” affidandomi Anna che ha qualcosa di Ofelia e di Marie, ho capito che potevo farmi testimone. Perché ancora il Teatro è la risposta: la culla, il ventre, la terra, la Madre. Qui possiamo imparare a guardare, senza paura. Un’attrice ci prende per mano e risorgiamo insieme dal dolore. Più forti e svegli nella nostra vita, che è il dono più prezioso che abbiamo».
Angela, dal racconto La notte della gelosia, con Federica Restani, invita a un gesto ribelle contro l’accettazione di essere considerate dei semplici oggetti da possedere, manipolare, distruggere. La storia di Angela ci ricorda che, come donna, deve sconfiggere non solo quell’abitudine ad assumere su di sé una responsabilità alla cura introiettata in secoli di storia, ma anche la colpa che prende voce attraverso «le parole di una religione che cementa un’antica misoginia – commenta Federica Restani – L’uomo in cui inciampa è travestito da “benedizione”, è un idolo che porta salvezza dalla solitudine, che dona felicità, che sottrae dall’oblio.
La lotta di Angela per sottrarsi a una pretesa di possesso che fa leva sulla pietà e sul senso di colpa scritto nel DNA è ardua. Ma lo spirito di sopravvivenza, l’intuito che porta a preservare quel bene supremo che è la vita si rivelerà una chiave di volta in questa storia che auspichiamo serva a ciò che il teatro suggerisce sempre di fare: passare all’azione».
Amori Rubati è una rassegna nata nel 2021 che ha dato vita ad uno spettacolo composito e modulabile, costituito da cinque monologhi tratti dal romanzo L’amore rubato di Dacia Maraini e adattati per la scena dalla stessa autrice, con tema centrale la violenza sulle donne.
Quest’anno il Teatro di Roma ne diventa sostenitore e, in occasione della celebrazione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre), ospita al Teatro India le due pièce di Anna e Angela, a cui si affianca nella stessa settimana la messinscena al Teatro di Documenti di Roma, dal 19 al 25 novembre, del terzo monologo dal titolo Marina, diretto e interpretato da Lorenza Sorino, tratto dal racconto Marina è caduta per le scale. Un’altra storia di violenza che parte dallo sguardo di chi quella violenza l’ha subita, e la protagonista definisce sé stessa attraverso l’unico sguardo che finirà per osservarla, quello del suo amore, e che agirà su di lei come in una sorta di addestramento animale.
La presentazione dell’intero progetto si terrà lunedì 18 novembre (ore 18.00) al Teatro Argentina in Sala Squarzina con ospite la Magistrata Paola Di Nicola Travaglini, in dialogo con il giornalista Eugenio Murrali, alla presenza in sala le attrici Viola Graziosi, Federica Restani e Lorenza Sorino.