Liberamente ispirata alla sceneggiatura di Rodolfo Sonego, la commedia andrà in scena dal 20 al 21 novembre
Sabato 20 e domenica 21 novembre al Teatro Ciak di Roma saliranno sul palco Maurizio Micheli e Debora Caprioglio con la divertente commedia “Amore mio aiutami”.
Con loro in scena anche Loredana Giordano, Renato Giordano e Raffaele La Pegna per la regia di Renato Giordano. I costumi sono di Alessandro Lai, le musiche di Saverio Martucci e le scene di Luigi Strada.
Liberamente ispirato alla sceneggiatura di Rodolfo Sonego, da cui il film del 1969 diretto da Alberto Sordi e interpretato da Alberto Sordi e da Monica Vitti, Amore mio aiutami è la classica commedia all’italiana degli anni 60. La vicenda è grottesca ma (tragicamente) potenzialmente reale.
Giovanni e Raffaella formano una coppia affiatata e rodata da dieci anni di matrimonio; la relazione va però in crisi allorché Raffaella si innamora di Valerio Mantovani, un piacente quarantenne conosciuto durante i concerti di musica da camera a cui la moglie assiste settimanalmente assieme alla madre. Raffaella è quindi invaghita della nuova fiamma, ma, confidando sulla comprensione del marito, che si vanta da sempre per il suo essere moderno, aperto e razionale, chiede il suo aiuto per chiarire i suoi sentimenti e decidere se approfondire la relazione con la sua nuova fiamma (che peraltro è all’oscuro dei sentimenti della donna), o restare con suo marito che ritiene di amare ancora.
Giovanni, perdutamente innamorato della moglie, ma deciso a restare fedele ai suoi principi, decide di mostrare comprensione, ma intanto si adopera in tutti i modi per impedire che la moglie finisca nelle braccia del nuovo venuto. Tra continui allontanamenti e riavvicinamenti, marito e moglie seguiranno un percorso che li porterà alla definitiva ed irreparabile rottura.
Note di Regia
Raffaella e Giovanni sono sposati e innamorati. Lei però inizia a provare attrazione per un altro uomo e gioca la carta della sincerità per tentare di salvare la propria relazione col marito, purtroppo con risultati disastrosi.
È una strana storia, Amore mio aiutami. Sembra un pamphlet sul mutamento dei costumi e dei valori di una Italia stanca di vecchie ipocrisie e desiderosa di nuove sensazioni, preferibilmente forti. Giovanni, il nostro protagonista, racconta il suo disagio per il repentino e un po’ incomprensibile mutamento delle relazioni umane e dei sentimenti basati sull’ostinazione, non sempre giusta, della verità a tutti i costi.
Così si trova ad affrontare le difficoltà e l’ipocrisia di una coppia che vuole aprirsi, farsi moderna, entrare nel tempo che vive senza avere la cultura e il distacco necessario affinché questo accada.
Una storia sempre attuale come l’amore, l’amore che inesorabilmente si evolve, muta, cambia senza tener conto di niente e di nessuno, amore che attraversa tutto e tutti, sempre alla ricerca di una passionalità nemica delle abitudini.
Una regia pulita e lineare, senza sottolineare o prendere questa o quella posizione, lo spettatore sarà portato per mano in una apparente favola che in realtà rappresenta la vita di tutti i giorni.