Intervista all’indimenticabile poeta di Ecce Bombo, tra gli ospiti dell’ottava edizione del Premio dedicato all’intreccio tra cinema e letteratura
Come non ricordare Alvaro Rissa, il «poeta contemporaneo vivente» di una delle scene cult di Ecce Bombo di Nanni Moretti?
Lui, che evocato da un maturando come suo poeta di riferimento, compare davanti alla commissione pronto a sostenere davanti ai professori le sue teorie.
Ebbene Alvaro Rissa «vive», come si scriveva sui muri ai tempi del film, e a distanza di 40 anni si riprende la scena grazie al Bookciak, Azione!, evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori, dedicato all’intreccio tra cinema e letteratura attraverso corti ispirati ai libri.
Così l’inedita guest star Alvaro Rissa, al secolo Cristiano Gentili, ci racconta al Lido di Venezia cosa è accaduto non solo alla poesia ma anche al cinema negli ultimi 40 anni.
Alvaro Rissa nella celebre scena di Ecce Bombo
Alvaro, raccontaci qualcosa di quel film che ti ha reso un cult
Nessuno credeva a ciò che stavamo facendo e a cosa stava accadendo. Io, come altri protagonisti di quel film, facevamo un favore a Nanni, che era un amico. Pertanto sono certamente più emozionato ora che quando sono entrato in quel liceo: lì mi sembrava di fare una cosa come un’altra.
Se dovessi invece fare un bilancio della tua carriera da poeta?
Posso dirvi che certamente sono più numerosi i libri che ho scritto che i lettori che mi seguono, però quei pochi mi sono rimasti fedeli e io sono entrato loro nel cuore. Ho scritto moltissimi libri, difficile scegliere quale amo di più. Come spesso accade, quelli a cui ci si lega di più sono il primo e l’ultimo.
Cosa pensi della poesia nel mondo dei social?
Che poesia e social sono il Polo Nord e il Polo Sud, ovvero totalmente agli antipodi. I social servono per permettere una conversazione indifferenziata, la poesia è l’esatto contrario: è ciò che di più intimo possa esserci. Penso che il baratro che li divida sia l’unico vero elemento che hanno in comune.
Che rapporto invece hai col cinema?
Io scrivo, leggo e vedo tanti, tantissimi film. Però non amo i multisala e la folla, per questo non vado spesso al cinema. Preferisco guardarmi un dvd a casa.
Cosa pensi del cinema italiano?
Troppe delusioni, troppe banalità, troppe cose che non mi dicono niente. Purtroppo.
Com’è cambiata la tua vita in questi 40 anni?
Mi sono sposato con Olga, ho avuto un figlio che adesso è un uomo e che ha un unico difetto: si è laureato in ingegneria elettromeccanica! Per il resto, scrivo decisamente meglio di come faccio la pasta con burro e parmigiano, e per questo mi ritengo molto soddisfatto!
Roberto Puntato