Lo slogan di questa nuova stagione del Teatro di Roma, “Il teatro è uguale per tutti“, accompagna una serie di progetti che si alterneranno sui palcoscenici del Teatro Argentina e del Teatro India: “Ciò su cui si vuole puntare è la realtà quotidiana che vive il pubblico, in cui ognuno possa ritrovarsi e riconoscersi, raccontandola attraverso il Teatro” – afferma il Direttore Antonio Calbi.
Si alzerà circa 500 volte il sipario, per un totale di 72 proposte complessive, con opere di più di 60 autori viventi, 64 registi e 300 interpreti; numeri, che possono sembrare non importanti, ma che al contrario sono importantissimi, perchè collocano il Teatro di Roma fra i primi teatri della Nazione.
Su questi due palcoscenici si alterneranno autori di calibro internazionale e nazionale: Ayad Akhtar, Joel Pommerat, Claudio Tolcachir, Caryl Churchill e Micheal Frayan, Romeo Castellucci, Emma Dante, Stefano Massini, Concita De Gregorio, Marcello Fois, Michela Murgia, Paolo Di Paolo. Non manca lo spazio per i nuovi talenti: Fabrizio Arcuri, Roberto Scarpetti, Luca Brinchi, Daniele Spanò, Jacopo Gassmann, Eleonora Danco, Giorgina Pi e Massimo Di Michele.
Ampia la scelta di titoli proposti dal Teatro Argentina, che conserva la sua tradizione, facendo alzare il sipario l’11 settembre con l’opera polifonica “Ritratto di una Nazione – L’Italia al lavoro, Venti quadri teatrali delle Regioni del Paese (I parte) “, che narra la critica fase lavorativa del nostro Paese, raccontata da Roberto Scarpetti per la regia di Fabrizio Arcuri; si chiude, con un ritorno che ha avuto successo già nelle passate edizioni, il 12 giugno con ‘Ritratto di una Capitale – Trittico delle Corrispondenze”.
Altro spettacolo da non perdere, è quello con Umberto Orsini, Giuliana Lojodice e Massimo Popolizio, “Copenaghen“, thriller scientifico-politico a tre voci. Il Teatro Argentina punta nuovamente sull’attore/regista Massimo Popolizio, dopo il grandioso successo ottenuto nella passata stagione con “Ragazzi di vita” di Pier Paolo Pasolini (circa 15.000 spettatori solo a Roma), che verrà proposto anche quest’anno (nel cast anche Lino Guanciale).
Sul palco, anche una nuova produzione con il Biondo di Palermo, che vede l’attore Ennio Fantastichini nei panni di “Re Lear” per la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Seguiranno Cesare Lievi con “Il giorno di un Dio“, in occasione dei 500 anni dalla riforma luterana, e Federico Tiezzi con Antigone, dopo il successo di Calderon.
Al Teatro India, fabbrica della sperimentazione e della creatività, si passa dalle coreografie di Silvia Rampelli, Enzo Cosimi e Julie Ann Anzillotti, al “Teatro da Camera” di Riccardo Caporossi, dall’Heretico della compagnia Leviedlfool, agli spettacoli in collaborazione con l’Accademia Silvio D’Amico, tanto per citarne alcuni; gli appuntamenti proseguiranno fino al 3 giugno (chiusura della stagione).
Continua, inoltre, la collaborazione tra Teatro di Roma e Teatro Palladium, che quest’anno propone cinque interessanti spettacoli: Le serve di Jean Genet, regia di Giovanni Anfuso, con Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia e Vanessa Gravina; il dittico dedicato da Jacopo Gassmann al Teatro di Chris Thorpe con due testi dell’autore inglese, There has possibly been an incident e Confirmation; e infine Svenimenti delle Belle Bandiere, dagli atti unici, lettere e racconti di Cechov, e Vestire gli ignudi per la regia di Gaetano Aronica.
Per maggiori informazioni consultate il sito: www.teatrodiroma.net
Roberto Puntato