Finalmente al cinema il lungometraggio animato di Nora Twomey, vincitore del premio della giuria e del pubblico all’International Animation Festival di Annecy
I racconti di Parvana – The Breadwinner di Nora Twomey, film che ha aperto Alice nella città 2017 e finalmente in sala dal 25 novembre con Wanted Cinema, è uno dei lungometraggi d’animazione più belli e importanti visti negli ultimi anni.
Tratto dal bestseller di Deborah Ellis, che l’ha adattato per il grande schermo, e trasformato in immagini visive dalla Twomey, The Breadwinner racconta la storia della undicenne Parvana, che vive a Kabul sotto il regime dei talebani, che obbliga le donne ad uscire solo in compagnia degli uomini e ad indossare il burqa. Un giorno, suo padre viene ingiustamente arrestato e la famiglia di Parvana, composta da madre, sorella e un fratello più piccolo, non sa più come tirare avanti. La ragazzina pensa allora di tagliarsi i capelli e di travestirsi da ragazzo.
“Il nostro film si allontana per certi versi dal libro – dice la sceneggiatrice Anita Doron in occasione della presentazione romana – poiché abbiamo preferito creare un percorso più lineare, il cui il filo conduttore è il viaggio di Parvana vissuto attraverso le sue emozioni”.
Ma il realismo, con cui è descritta impietosamente la vita a Kabul e la condizione della donna afghana, non è la sola cifra stilistica del film. Il cammino di Parvana procede infatti in parallelo con quello della sua controparte immaginaria Sulayman, protagonista dei racconti con cui la bambina intrattiene il fratellino e un’amica che si trova nella sua stessa condizione. L’eroe chiamato a salvare il suo villaggio dalla minaccia di un malvagio elefante diviene così metafora della forza salvifica dell’immaginazione contro la violenza, l’intolleranza e l’ingiustizia.
L’universo della fiaba (eroi, antagonisti, aiutanti, prove da superare, oggetti magici), utilizzato in funzione metalinguistica, si lega così al doloroso percorso di iniziazione della protagonista in un Paese fantasma e distrutto.
Immagini di vivida forza restituiscono l’orrore del quotidiano, mentre l’accuratezza della messa in scena lascia davvero a bocca aperta. Non c’è alcuna tendenza al sentimentalismo o all’eccessiva drammatizzazione, ma il parlare al cuore, con onestà e sensibilità. Un film sul potere delle storie, che servono ad allargare gli orizzonti, ad alleggerire le tensioni e a farsi coraggio.
Fortemente voluto da Angelina Jolie, che l’ha prodotto assieme ai creatori di The Secret of Kells e Song of Sea. ”Angelina ha letto la sceneggiatura e ci ha dato molti consigli utili, – spiega la Doron – è stata molto schietta e diretta e abbiamo subito capito che viaggiavamo sullo stesso binario”
Roberto Puntato