Adriana Asti racconta se stessa in Memorie di Adriana, lo spettacolo di Andrée Ruth Shammah in scena al Teatro Quirino dal 20 al 25 febbraio
Memorie di Adriana, già presentato in prima nazionale al Festival dei due Mondi di Spoleto, è uno spettacolo sul punto di cominciare. Infatti davanti alla porta chiusa del camerino di Adriana Asti va in scena invece un altro spettacolo, apparentemente non previsto.
Una figura si affaccia nel buio: “Lei non verrà. Io la conosco. Molto meglio di quanto lei conosca sé stessa…” e sarà lei, questa figura, a raccontare di quell’Adriana che non vuole entrare in scena, che fugge pur restando dov’è, che mostrandosi si nasconde, che dimenticando ricorda, che canta per restare sola.
Un’attrice sul palco deve diventare un personaggio per riuscire a parlare di sé: è un inganno, forse una necessità. Ancora una provocazione, ancora una fuga. Fantasie, pensieri, racconti prendono vita, mescolandosi al teatro.
A raccontare non sono soltanto gli episodi di una lunga carriera, le ansie del palcoscenico, gli incontri con i più grandi registi di teatro e di cinema, i travestimenti e le nudità, la leggerezza e la follia.
Memorie di Adriana è il meccanismo stesso di questo spettacolo, la scelta di apparire senza rivelarsi, di guardarsi da fuori quasi con distacco, riversando su quell’altra se stessa ironia e rabbia, irritazione e tenerezza.
Dentro questo meccanismo in cui nessuno gioca solo la sua parte, c’è un direttore del teatro che si vergogna della sua coda leonina, c’è un tecnico che vorrebbe non sentirsi una gallina che in realtà è un pollo, c’è un ammiratore che colleziona ricordi.
E soprattutto c’è lei, e c’è l’altra: una impigliata nelle tavole del palcoscenico, l’altra in camerino, a guardarsi allo specchio e cercare un nuovo trucco. Sempre a sentirsi fuori posto, per poi scoprire che forse l’unico posto è il teatro, perché totalmente illusorio.
Zerkalo Spettacolo