Venerdì 26 gennaio (ore 9 e ore 11) al Teatro del Lido di Ostia, un affresco intenso e commovente della vita di due giovani sullo sfondo della Germania nazista: L’AMICO RITROVATO, dal romanzo omonimo di Fred Uhlman, riduzione drammaturgica e regia di Pino Costalunga
Venerdì 26 gennaio (in doppia replica alle ore 9 e ore 11) al Teatro del Lido di Ostia va in scena un inno all’amicizia, un affresco intenso e commovente sulla crudeltà degli uomini e della storia, L’AMICO RITROVATO, dal romanzo omonimo di Fred Uhlman, diretto da Pino Costalunga. Uno spettacolo per ragazzi, realizzato dalla fondazione Aida, che racconta la storia di amicizia tra due giovani sedicenni in un periodo pieno di odio e paura, come quello del nazismo in Germania.
Hans e Konradin sono due ragazzi che vivono nella Germania ai tempi in cui il Nazismo sale al potere. Hans ha origini ebree e Konradin proviene da una nobile famiglia tedesca. Tra i due ragazzi nasce un’amicizia profonda e sincera. Ma non è destinata a durare: Hitler sale al potere e in Germania gli ebrei si sentono sempre più in pericolo. Hans viene spedito dai genitori in America, da alcuni zii, e Konradin, come molti giovani tedeschi, aderisce incondizionatamente al Nazismo. Solo dopo molti anni, raggiunto da una lettera, speditagli dal Liceo Tedesco in cui aveva studiato, che chiede dei fondi per la costruzione di un monumento funebre agli ex alunni caduti nella Seconda guerra mondiale, Hans rilegge i nomi dei compagni e tra quelli elencati legge, con grande stupore e commozione, anche il nome di Konradin e viene a sapere che è stato giustiziato perché coinvolto nel complotto organizzato per uccidere Hitler. Proprio leggendo quella lettera, Hans si rende conto di aver ritrovato, almeno nel suo cuore, l’amico che credeva perduto.
L’Amico Ritrovato di Fred Uhlman è un romanzo che fin dalla sua prima uscita – nel 1971 in America e nel ’76 in Italia – è stato amato dai suoi giovani lettori e anche da quelli meno giovani. «Non è stato semplice lavorare su un “monumento” come questo, fatto soprattutto di pensieri e di ricordi, per questo ho scelto il massimo rispetto del testo e l’uso di azioni e immagini semplici, incisive e chiare – racconta il regista Pino Costalunga – Nella stesura del testo drammaturgico mi sono avvalso anche di alcune pagine di un altro romanzo di Uhlman: “Un’Anima Non Vile”. Ecco allora sulla scena il salottino della casa americana di Hans Schwarz, dove il nostro protagonista, ormai vecchio, legge la lettera speditagli molti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale dal Liceo dove fu studente. Ed ecco quel salottino animarsi, diventare prima la classe, poi la palestra dove Max Muscolo tiene le sue divertenti lezioni di ginnastica, i luoghi delle vacanze e della felicità e i luoghi del dolore. Ecco allora apparire come in un sogno Konradin Von Hoenfels e il ricordo dolce di quella lontana amicizia forte e tradita. Sono immagini nitide, a volte sbiadite, ma sempre forti, benché lontane, che ritornano alla mente di Hans e che si materializzano sulla scena. Immagini, ricordi e parole che aiutano il protagonista a ritrovare un amico creduto perduto e il pubblico a meditare sui grandi temi di sempre: l’amore e l’odio, la crudeltà e la giustizia, la vita e la morte».
Zerkalo Spettacolo