SPETTACOLI, MUSICA, FILM, DIBATTITI: GLI APPUNTAMENTI PROGRAMMATI DAL TEATRO DI ROMA PER IL 27 GENNAIO NELLE SALE DI ARGENTINA, INDIA E VILLA TORLONIA PER RICORDARE, TESTIMONIARE E CONTINUARE A COSTRUIRE CONSAPEVOLEZZA E SENSO CRITICO NELLE COSCIENZE
TEATRO TORLONIA
CHE NON FINISCANO MAI NÉ LA SABBIA NÉ IL MARE di Maria Inversi _ 23 gennaio
LO SGUARDO OLTRE IL FANGO. LA RAGAZZA N°65738 di Simone Martino e Lorenzo Cioce _ 24 • 26 gennaio
SON MORTO CHE ERO BAMBINO. FRANCESCO GUCCINI VA AD AUSCHWITZ proiezione film _ 27 gennaio
COMICI NEI CAMPI NAZISTI e GROTESK! conferenza e spettacolo _ 28 gennaio
TEATRO ARGENTINA
PRIMO _ recital teatrale con JACOB OLESEN _ 15 • 20 gennaio
TEATRO INDIA
SHOAH. FRAMMENTI DI UNA BALLATA di e con Fabrizio Saccomanno e Redi Hasa _31 gennaio • 1 febbraio
TANTE FACCE NELLA MEMORIA regia Francesca Comencini _ 14 • 18 marzo
In occasione del Giorno della Memoria del 27 gennaio, il Teatro di Roma propone un ricco calendario di iniziative programmate nei propri spazi, dall’Argentina all’India a Villa Torlonia, per ricordare la Shoah e le vittime dell’Olocausto.
Testimonianze e ricordi prendono voce lasciando spazio alla Storia attraverso spettacoli, musica, film, dibattiti, letture: un momento di incontro e riflessione per raccontare il passato, seminare conoscenza, condividere la “memoria” e offrire strumenti anche alle future generazioni più distanti dal dramma che l’Europa ha vissuto, continuando a costruire consapevolezza e senso critico nelle coscienze collettive.
Il calendario di attività rientra nel progetto MEMORIA genera FUTURO, programma di appuntamenti coordinato da Roma Capitale in occasione del Giorno della Memoria 2018.
Il viaggio della memoria inizia dal Teatro di Villa Torlonia, martedì 23 gennaio con CHE NON FINISCANO MAI NÉ LA SABBIA NÉ IL MARE, reading di poesia ebraica in forma di concerto da un’idea di Maria Inversi. La Shoah attraverso la bellezza dei versi di poeti e poete, che si fanno parola, canto e suono, per superare confini religiosi, lingua e appartenenza culturale, e che, nonostante le dure esperienze, hanno mantenuto carattere di lievità tale da dimenticare luoghi e condizioni in cui furono scritti. In scena una galleria di poeti tradotti dall’ebraico come Hannah Szenes, Aba Kovner, Dan Pagis, Pavel Friedmann Pavel, Itzahak Kazenelson, Jacob Barzilai, Miklòs Radnóti; con omaggi a Paul Celan, Nelly Sachs, Marina Cvetaeva, Anna Achmatova.
Si prosegue da mercoledì 24 a venerdì 26 gennaio con LO SGUARDO OLTRE IL FANGO, dramma musicale ispirato al romanzo “Il bambino con il pigiama a righe” di John Boyne, da un’idea del Maestro Simone Martino e del poeta Lorenzo Cioce, diretto da Giovanni Deanna. In scena 12 artisti che si esibiranno live accompagnati da un violino per raccontare la storia di amore tra Ziva, una ragazza ebrea polacca deportata con la sua famiglia in un campo di concentramento, e il giovane tedesco Peter, figlio del comandante SS del lager.
Segue sabato 27 gennaio la proiezione del film SON MORTO CHE ERO BAMBINO. Francesco Guccini va ad Auschwitz di Nene Grignaffini e Francesco Conversano (2017, 67’), documentario che racconta la visita del cantautore e di una classe di studenti bolognesi al campo di sterminio. Oltre che una canzone del 1966, “Auschwitz” è la meta del viaggio che Guccini intraprende nel marzo del 2016 con Vescovo di Bologna, Monsignor Matteo Maria Zuppi, e con la classe 2°B della scuola media Salvo d’Acquisto di Gaggio Montano. Partenza da Milano Centrale con “Il treno per la Memoria” dal binario 21, luogo da cui ebbe inizio l’orrore della Shoah per il capoluogo lombardo. Da qui in tanti partirono, tra il 1943 e il 1945, in pochissimi tornarono.
Si continua domenica 28 gennaio con un doppio appuntamento: alle ore 17 con Furio Colombo, Roberto Giardina, Antonella Ottai, moderati da Siegmund Ginzberg, per la conferenza spettacolo COMICI NEI CAMPI NAZISTI, tratta dal saggio Ridere rende liberi della stessa Ottai e dallo spettacolo GROTESK! di Bruno Maccallini e Ottai, di cui seguono frammenti di scena alle ore 19, per raccontare un aspetto poco conosciuto della Shoah: il comico in “quell’inferno” come massima espressione di resistenza. Un’indagine sul panorama storico teatrale della Berlino alle soglie degli anni 30 che ritrae la condizione dei cabarettisti ebrei nei ghetti e nei campi nazisti, dove continuarono a realizzare spettacoli anche per i loro aguzzini.
Al Teatro Argentina, fino al 20 gennaio, Jacob Olesen veste i panni di Primo Levi in PRIMO, recital teatrale diretto da Giovanni Calò per far rivivere l’intensità e la leggerezza della parola e del pensiero di Se questo è un uomo. Sul palcoscenico il racconto della sua esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz, le atrocità, ma soprattutto momenti di vita quotidiana, di distensione, di sogno, per conservare la carica umana dei personaggi, anche se consumati dalla violenza e dal conflitto permanente al quale cercavano di sopravvivere.
Al Teatro India, dal 31 gennaio all’1 febbraio, Fabrizio Saccomanno e Redi Hasa con SHOAH. FRAMMENTI DI UNA BALLATA, le storie di quattro bambini e adolescenti, abbandonati a loro stessi dopo la deportazione dei genitori, al tempo della Shoah in Ucraina, Ungheria, Polonia, Italia tra il 1942 e il 1946. Attraverso i loro occhi si raccontata la Storia che ha portato al potere il nazismo, le leggi antisemite, la vita nei campi di sterminio, fino alla liberazione e all’accoglienza dei profughi in alcune località della Puglia.
Infine, dal 14 al 18 marzo TANTE FACCE NELLA MEMORIA tratto dalle registrazioni raccolte da Alessandro Portelli, sei storie di donne partigiane e non che nel ‘44 vissero l’eccidio delle Fosse Ardeatine, feroce rappresaglia dopo il tragico attentato di via Rasella del 23 marzo 1944. Curato da Mia Benedetta e Francesca Comencini, lo spettacolo mette in scena le voci di queste donne, le loro testimonianze, la loro storia che si ricongiunge e si intreccia con la parte di una storia d’Italia e di Roma in particolare, una delle pagine più drammatiche e significative del nostro tempo.
Zerkalo Spettacolo